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Maschere Il Re Dei Fae
Brenda Trim


Ho recentemente scoperto che ho sono Re dei Fae, creduto morto in passato. Eppure non è tutto incoronazioni e rivoluzione come speravo. La Bramble’s Edge Academy è stata fondata per insegnare ai Fae come controllare e gestire il loro potere elementare. Ho completato solamente uno dei tre anni. Non ho acquisito il potere necessario. Sono più potente di quanto mi aspettassi, e non ho idea di come utilizzare le mie forze, figuriamoci se so come eliminare i responsabili della morte dei miei genitori prima che loro facciano lo stesso con me. Gira voce che il Re sia ritornato, e i miei amici tentano di mascherare la mia identità. Mi fa imbestialire chi ha distrutto la società dei Fae, e coloro che amo si trovano fra i due fuochi. Maurelle e Brokk finiscono per bruciarsi. Che mi piaccia o no devo assumermi rischi enormi per salvare i miei cari ed avere la possibilità di liberare il resto del reame. Il tempo scorre, non ne resta molto altro.





Brenda Trim

Maschere il Re dei Fae




MASCHERE IL RE DEI FAE


BRENDA TRIM


Traduzione di GIULIA BUSSACCHINI


Copyright В© Marzo 2020 Brenda Trim

Editor: Chris Cain

Copertina di Fiona Jayde








Questo libro è un’opera di fantasia. I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi descritti sono frutto dell’immaginazione dell’autrice oppure sono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone, viventi o defunte, luoghi o fatti reali è puramente casuale.

ATTENZIONE: La riproduzione non autorizzata della presente opera ГЁ illegale. La violazione del copyright ГЁ perseguibile dall'FBI ed ГЁ punibile con 5 anni di carcere federale e una multa di 250.000 dollari.

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro puГІ essere usata, riprodotta elettronicamente o stampata senza permesso, ad eccezione di brevi citazioni comprese nelle recensioni.




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La forza accresce nei momenti in cui pensi di non potercela piГ№ fare, eppure vai avanti.







CAPITOLO UNO







“Disgustoso” borbottò Sol nel sollevare un sacchetto di plastica dal quale grondava una sostanza marrone molliccia.

A Ryker vennero i brividi e gli salì la bile in gola, rendendolo più indisposto di quanto già fosse. L'aria attorno a sé si fece improvvisamente violenta, ed invece di allontanare l'odore generò l'effetto opposto, indirizzando la puzza al proprio naso.

Il Fae chiamò a sé i propri poteri elementari, e cercò di concentrarsi sul vento affinché questo si allontanasse, ma tutto ciò che riuscì a fare fu farlo aumentare d'intensità. Una folata distrusse la borsa che reggeva in mano, e le onde accrebbero di volume minacciando di farli affogare tutti. Se non avesse fatto attenzione avrebbe anche causato un terremoto ed un incendio.

Scosse quindi il capo e prese diversi respiri profondi, per poco non vomitГІ causa lo sforzo. Non utilizzГІ i propri elementi, al contrario li allontanГІ da sГ©. Per quanto fosse potente, non aveva ancora il controllo delle proprie abilitГ .

Si concentrГІ quindi sul compito assegnatogli, "chi cazzo getterebbe qualcosa del genere nell'oceano? Non voglio nemmeno immaginare di che cosa si tratti" domandГІ.

“Agli umani non importa di che cosa buttano via. Non hanno una connessione con gli elementi come noi" aggiunse Brokk ringhiando.

Non aveva torto. L'inquinamento di ogni sorta faceva stare male i Fae, ed indeboliva i loro poteri elementari. Si trattava del motivo per il quale lui ed i suoi amici stavano setacciando la ridotta estensione della spiaggia a cui era concesso l’ingresso ai Fae. Diverse volte all'anno, quanti più residenti di Bramble's Edge si armavano di sacchetti e guanti e si dirigevano verso la spiaggia.

Non era esattamente il modo in cui Ryker aveva intenzione di trascorrere la pausa dall'Accademia, eppure era ciГІ che stava facendo al momento. Gli risultava difficile restare tranquillo e non fare la cosa giusta per la propria specie. Erano trascorse solamente poche settimane da quando aveva scoperto la propria identitГ .

Riusciva a malapena a comprendere il vero significato dell'essere il Re dei Fae. Rappresentava l'unico erede al trono di Mag Mell, in quanto i suoi genitori avevano convinto una governante a scappare e nasconderlo.

La femmina che aveva sempre considerato la propria madre in realtГ  era la governante della sua madre biologica. Il che non la rendeva perГІ meno di una madre agli occhi di Ryker. Le voleva un bene dell'anima per il sacrificio compiuto per la famiglia reale e l'intero reame. Se non fosse stato per lei, Mag Mell sarebbe stato perduto.

Ryker aveva trascorso le settimane precedenti cercando di dimostrarle quanto le volesse bene; l'aveva aiutata con il lavoro ed era praticamente restato incollato a lei dal momento in cui era terminato l'anno scolastico. Il che si era rivelata un'ottima decisione in piГ№ di un'occasione. Per poco non l'avevano derubata, ma Ryker aveva salvato lei ed i suoi soldi guadagnati duramente.

Il Fae si rifiutò di pensare al pericolo che correva la propria madre ogni giorno, quindi si concentrò sul compito che stava svolgendo e sulla conversazione in atto. Se si fosse ossessionato nuovamente su Galina non sarebbe stato in grado di fare ritorno alla Bramble’s Edge Academy un paio di giorni più tardi, come avrebbe dovuto fare.

Ryker non aveva assolutamente intenzione di finire con le ali rotte per il secondo anno di fila. Aveva ucciso la perfida Preside alla fine dell'anno precedente, ma non era stupido, e sapeva che ciГІ non rappresentava la fine delle manipolazioni e dei guai.

L'intento originale della scuola, ovvero quello di aiutare i Fae e gestire gli elementi, era stato compromesso in modo da creare degli schiavi senza volontГ , a servizio degli umani. L'istinto di Ryker gli suggeriva che ci fosse altro, ma non aveva un'idea precisa. Non riusciva in alcun modo a digerire la corruzione che regnava all'Accademia. Dopo tutto, il suo bis nonno aveva creato l'Accademia per evitare il caos e le catastrofi nel caso in cui dei Fae non addestrati avessero accidentalmente sprigionato i loro elementi.

“E il Consiglio lo permette" commentò Ryker. "Dobbiamo fare qualcosa al riguardo prima di perdere altre parti del nostro reame".

Daine, Brokk e Sol si avvicinarono al ragazzo con espressione contrariate in viso. Il modo in cui i tre si guardavano attorno suggerì a Ryker che i ragazzi si preoccupassero che qualcuno avesse udito le sue parole. Degli agenti coprivano l'area dove la sabbia incontrava il sentiero di pietra che conduceva a Bramble's Edge. Un altro gruppo sorvegliava invece nei pressi del muro di mattoni che separava le spiagge di Furness. La struttura bloccava interamente Dornwich. Sembrava che gli umani non gradissero ricordarsi di chi avevano privato della terra.

“Attento, fratello” lo avvertì Brokk. Durante l’anno precedente Ryker era diventato così intimo con i suoi coinquilini da considerare i ragazzi fra i pochi di cui si fidava. Aveva intenzione di nominarli guardia del Re quando sarebbe stato incoronato. Indubbiamente i suoi amici avrebbero preso seriamente tale ruolo. “Non sai chi potrebbe sentirti”.

“Come fai a sopportare questa stronzata? Sono così stanco di restare a guardare quando potrei fare qualcosa” ribatté Ryker a bassa voce.

“Lo so, ma non abbiamo scelta. Ti ricordi che cosa ti hanno detto tua mamma e Shiloh? Andiamo a pulire vicino ai burroni” propose Daine. “Là saremo più al sicuro”.

I quattro annuirono e ripresero a raccogliere l’immondizia. Ryker trattenne il respiro e raccolse ciò che una volta dovevano essere un paio di pantaloni. Erano strappati e macchiati. Risultava impossibile determinare ciò che li avesse sporcati, ma indubbiamente il tessuto era stato strappato da degli artigli o delle lame.

Li infilò nella borsa e continuò a raccogliere la sporcizia, si domandava come potessero creare così tanti scarti in un paio di mesi. I Fae pulivano spesso l’area. Non potevano far trascorrere troppo tempo da una pulizia all’altra. L’inquinamento avvelenava il loro essere.

Ryker sollevò il capo ed osservò con cura la spiaggia, guardò i bambini che aiutavano i loro genitori. Persino gli anziani facevano la propria parte. La rabbia consumava il Fae, facendogli tremare gli arti. L’energia gli ribollì nel petto, suggerendogli che in qualche modo aveva attivato il mantello del Re.

Quando analizzò l’area percepì dentro di sé un rimasuglio di tale energia che stava facendo pressione in cerca di una via di fuga. Indubbiamente voleva fare qualcosa per aiutare le persone che stavano soffrendo.

Forse sembrava strano, ma Ryker vedeva la propria identità di Re come un’entità separata. Tale energia era intenta ad integrarsi con lui, ma era certo che la sua priorità ed il proprio scopo ultimo fosse il benessere di tutti i Fae.

“Ma che cazzo?!” sbottò Brokk, attirando l’attenzione di Ryker. Tutti i Fae dapprima intenti a raccogliere l’immondizia si stavano ora dirigendo verso di loro.

Ryker confutò una propria teoria allontanandosi di qualche passo dall’amico. Restò a bocca aperta quando notò che il gruppo aveva cambiato direzione, e stava ora approcciando solamente lui. La mente del Fae venne investita da un milione di pensieri nello stesso momento.

Ryker si concentrò su quanto di più importante. Guardò le autorità e notò che i loro occhi erano su di sé. Non si trattava dell’attenzione di cui aveva bisogno in quel momento. Non si preoccupò di togliersi i guanti sporchi quando portò la mano in tasca e strinse il talismano mentre si sforzò di pensare a Maurelle.

Nel giro di pochi secondi, il gruppo che si stava dirigendo verso di lui si fermò, i Fae si guardarono attorno prima di riprendere a svolgere le attività che stavano compiendo. Ryker tirò un sospiro di sollievo e ritirò la mano, lasciando l’amuleto in tasca.

Ryker si diresse verso il dirupo, concedendo alla propria mente di spostarsi sulla femmina sexy che consumava i suoi sogni e quasi tutti i suoi pensieri da sveglio. Gli occhi di Maurelle, del colore della tempesta, si facevano più scuri ogniqualvolta quest’ultima provava lussuria. Pensare a lei gli sollevava sempre l’umore e anche di più.

Impose al proprio pene di comportarsi bene, quindi la mente di Ryker indulse in ulteriori immagini del sedere e del seno perfetti di Maurelle. Era da troppo tempo che non la baciava, figurarsi fare qualcos’altro. Gli mancava da impazzire, ed era l’unico fattore che lo rendeva impaziente di fare ritorno all’Accademia.

Il forte legame che lo collegava a Maurelle vibrava in lui quasi con la medesima intensitГ  del ruolo di Re. Lo tenevano lucido e con i piedi per terra. Gli davano inoltre un motivo di restare ancora nascosto. Era determinato a fare in modo che non le venisse torto nemmeno un capello rosa. Avrebbe fatto di tutto per la sicurezza della ragazza.

Un’occhiata veloce ai suoi amici fu sufficiente per fargli tornare alla mente il consiglio della Peridun risalente a qualche settimana prima. Come aveva potuto chiedergli di far entrare quei maschi nella relazione che intratteneva con Maurelle? Gli ci erano voluti due giorni per placare la rabbia e tornare a pensare in maniera lucida dopo che Shineah gli aveva detto che lui e Maurelle avrebbero dovuto aprire la loro relazione ai suoi amici.

Detestava l’idea di condividere Maurelle, ma iniziava ad intravedere il senso della proposta della Peridun. Ed onestamente la cosa l’intrigava.

Shineah non gli aveva detto il motivo per il quale doveva espandere il proprio circolo intimo, ma aveva la sensazione che avesse a che fare con il tenere Maurelle al sicuro. Non era chiaro se sarebbe stato in grado di continuare a tenere nascosta la propria identitГ . Ryker prese in considerazione il condividere Maurelle con il gruppo di amici al fine di risparmiare piГ№ guai possibili a questi ultimi nel caso in cui il proprio ruolo di Re dei Fae fosse trapelato.

I Fae erano esseri passionali che avevano bisogno dell’intimità. Nessuno a Bramble’s Edge giudicava o umiliava gli altri quando indulgevano in attività sessuali. Si trattava di qualcosa che facevano gli umani. Questi ultimi ritenevano immorale la specie di Ryker, il che non poteva essere più lontano dalla verità. L’intimità era un loro bisogno naturale.

Non c’era niente di sbagliato nel dare e ricevere piacere fra soggetti consenzienti. Non esistevano né lo stupro né la violenza sessuale fra i Fae. Le cose forzate erano una prerogativa degli umani. I tuoi bisogni non prendono il sopravvento e corrompono il tuo comportamento se non vengono soppressi e negati. Allo stesso modo i Fae non mutavano mai in qualcosa di innaturale e crudele.

A Ryker non allettava l’idea di condividere Maurelle, ma quando il concetto gli venne in mente, in qualche modo lo percepì come la cosa giusta da fare. Nessuno avrebbe mai sospettato di Ryker poiché il Re non era disposto a condividere la propria femmina con altri. Tale strategia non solo avrebbe allontanato l’attenzione da Ryker in quanto membro della famiglia reale, ma avrebbe anche fatto in modo che coloro ai quali teneva fossero al sicuro.

A Ryker si riscaldò il sangue nelle vene, e gli si irrigidì il membro al pensiero della bocca di Maurelle che si muove attorno all’erezione di Brokk o sulle labbra di Sol. No, non odiava affatto l’idea di loro cinque insieme. In effetti l’eccitava parecchio. Era stato così possessivo nei confronti di Maurelle dal momento in cui aveva posato lo sguardo su di lei. Che cos’era cambiato?

Si rese immediatamente conto che si trattava del legame che condivideva con lei. Quando aveva respinto l’attrazione che provava verso di lei non l’aveva nemmeno preso in considerazione. All’epoca in lui era in atto una battaglia intestina fra il volerla vicina o il mantenerla a distanza, ciò consumava tutta la sua attenzione. Quando si era finalmente arreso aveva trascorso così tanto tempo a cercare di compensare per averla trattata male.

“Non puoi fare delle stronzate del genere, Ryk” disse Sol a denti stretti.

Ryker scosse il capo per schiarirsi le idee e calmare il proprio corpo, quindi infilò una carcassa mezza mangiata nella borsa che stava utilizzando. “Non ho fatto apposta. Non so nemmeno cosa sia successo”.

“È la cosa che Shineah ti ha dato per nascondere la tua identità?” domandò Brokk. Ryker inclinò il capo di lato. Brokk non era il maschio più eloquente, ma era il più fedele possibile. Ryker si fidava ciecamente di lui.

La veritГ  era che nessuno di loro comprendeva molto quanto stesse accadendo. Nella maggior parte dei giorni non ci provavano nemmeno. Dovevano impiegare tutte le loro energie per proteggere Ryker e nascondere la sua vera identitГ , tutto mentre si comportavano come se non fosse successo niente.

“No. Lo percepisco circondare il mio potere come una bolla, ma quando m’incazzo allontano quella barriera” ammise Ryker.

La risata di Daine era tesa. “Shineah deve darti delle erbe per calmarti”.

“Fottiti” ribatté Ryker con un sorriso prima di abbassarsi e raccogliere altra immondizia.

Un rumore spaventò il loro gruppo, quindi si voltarono improvvisamente. Osservarono i dirupi e Ryker sussurrò, “vedete qualcosa?”

“No” mormorò Sol sotto voce.

“Ci sono grotte da queste parti?” domandò Brokk, la sua voce era più alta rispetto a quella degli altri.

Ryker non trascorreva troppo tempo alla spiaggia, e quando lo faceva stava nell’acqua. Richiamò quindi a sé il potere della terra, e scagliò una scintilla di potere cercando di rilevare degli ingressi.

Non aveva mai tentato di farlo prima, e non era nemmeno sicuro di riuscire a farlo. Si trattava del tipo di azione che i Fae della sua età apprendevano solo grazie all’Accademia. Nell’anno che avrebbe cominciato a giorni avrebbe imparato di più circa le proprie abilità e le limitazioni dei propri elementi. Era un altro dei motivi per il quale sarebbe ritornato a scuola. Aveva un bisogno disperato di nuove conoscenze per diventare effettivamente Re, ma non era la ragione principale per la quale voleva ritornare a scuola. Era l’essere vicino a Maurelle.

Ryker provò sollievo quando percepì la roccia solida dopo aver scagliato il potere al suolo. Ripeté il gesto diverse volte fino a quando colpì un’area che sentiva vuota.

“Lì” disse Ryker indicando qualche metro più in là.

Il gruppo si diresse nel punto segnalato per investigare. Inizialmente Ryker pensò di essersi sbagliato nella valutazione, fino a quando raggiunsero la sezione rilevata. Fra i due strati di roccia era presente un’apertura, in modo che dall’esterno risultasse nascosta.

A Ryker vennero i brividi lungo la schiena quando approcciò la caverna. “Forse non dovremmo entrare” avvisò Daine quando l’amico avanzò.

Quest’ultimo diede un’alzata di spalle quando si guardò indietro. “Se qui dentro c’è qualcosa non sono né gli umani né le guardie. Quanto può essere pericoloso? Forse qui si nascondono i membri della resistenza”.

Uno dei suoi amici sbuffГІ quando Ryker accedette alla caverna buia e malsana. Una zaffata di muschio raggiunse le sue narici, ma non era peggio di quanto avevano raccolto per tutta la mattina.

Quando si guardò attorno nella caverna si rese conto che lo spazio non era molto largo, e che era vuoto. “Non so cosa sia stato quel rumore, ma non veniva da qui. Hai rilevato qualcos’altro?” domandò Sol.

Ryker si voltò verso l’amico ed inciampò quando qualcosa di duro lo colpì da dietro. Era come un’asse di qualche tipo. Emise un grido, e prima che potesse aggrapparsi alla parete, udì il rumore prodotto dalla carne che colpisce la carne.

Percepì lo spostamento d’aria in prossimità della propria nuca, quindi si abbassò prima di compiere un altro movimento. Qualcosa collise con la roccia sopra di sé. A giudicare dal suono che produsse sembrava che chiunque lo avesse attaccato avesse sbattuto l’asse contro alla parete. Schegge di scisto piovvero attorno al ragazzo, quindi portò in alto le mani per coprirsi la nuca e la testa.

Quando balzò in piedi e si trovò faccia a faccia con un Centauro incazzato. Il mezzo uomo mezzo cavallo gli ringhiò e sollevò un pezzo di legno rovinato sopra la testa. Ryker si abbassò in posa da combattimento, quindi caricò verso la bestia. Lo colpì al basso ventre con la propria spalla. Il centauro si sollevò sulle zampe posteriori e scalciò con quelle anteriori.

Uno zoccolo raggiunse Ryker al petto, ed il Fae sentì qualcosa rompersi. Respirare gli risultò immediatamente quasi impossibile. Ansimante, si spostò in modo da evitare un altro colpo, quindi raccolse la tavola che aveva fatto cadere il Centauro.

Il gesto gli fece provare dolore alla spina dorsale attraverso il petto. Ignorò il disagio ed agitò l’arma improvvisata fino a colpire la zampa anteriore del Centauro. Nella caverna riverberò un forte rumore, e poi l’osso si ruppe sotto la spessa pelle.

Poi il sangue schizzò dall’arto, e la bestia cadde a terra. Prima che Ryker potesse terminare il lavoro, gli piombarono sulle spalle due ampie mani verde-grigio che lo scagliarono nel vuoto. Il Fae sbatté le ali nel tentativo di fermarsi nello slancio, ma gli risultò impossibile. Si muoveva troppo velocemente.

In un istante notò il Troll che stava avanzando verso di sé. Quando Ryker cadde a terra si preparò per il dolore che avrebbe provato al petto, ma non era possibile prevedere l’agonia.

Rotolò in piedi e si strinse il petto con un braccio. Poi sollevò l’asse di legno con l’altra mano. Si lanciò verso il Troll, sfruttando le proprie ali per restare in equilibrio. Il legno collise con una coscia delle dimensioni del tronco di un albero, facendo tremare Ryker a causa della veemenza dell’impatto.

“Che cazzo vuoi?” gridò il Troll al Fae che lo stavano attaccando. Brokk stava affrontando un vampiro, mentre Daine un Barghest, Sol invece se la stava vedendo con un altro Centauro.

Quegli esseri non provenivano dai tunnel sottostanti Bramble’s Edge? L’anno precedente gli studenti erano stati mandati nei tunnel per svolgere là una delle prove. Maurelle era quasi morta in quell’occasione. Ryker era certo che il Consiglio usasse gli studenti per controllare la popolazione sotterranea in modo che la situazione non sfuggisse di mano.

“Ci hai invocato, Re dei Fae” disse il Troll con voce roca.

Ryker indietreggiò ed abbassò il braccio che reggeva l’arma. “In nome degli Dei, di che cosa stai parlando? Non sono il Re. Lui ed il suo erede sono stati uccisi decenni fa”.

Tutti i presenti smisero di combattere quando Ryker rispose al Troll. Quest’ultimo guardò gli altri con un’espressione confusa in volto. Il vampiro affondò i canini nel collo di Brokk e poi portò indietro il capo.

Brokk urlò nell’istante in cui venne morso, e riuscì ad afferrare la testa del vampiro prima che quest’ultimo gli strappasse la gola. Poi gli spezzò l’osso del collo con forza. L’azione non avrebbe ucciso la creatura, ma la rese inabile per un ridotto lasso di tempo.

Il gesto scioccò Ryker, il quale balzò addosso al Troll. Sollevò una mano in aria e mirò al viso del Troll. L’impatto fermò i suoi movimenti. Entrambi caddero al suolo. Il petto di Ryker era in fiamme, ed una delle grandi mani del Troll gli finì addosso.

Udirono dei passi pesanti nella polvere, il rumore suggerì a Ryker che qualcuno si stava dirigendo verso di loro. Il Fae spinse quindi con tutta la propria forza, e riuscì a sollevare la mano morta del Troll in modo da rotolare via da quest’ultimo. Aveva infilzato la creatura all’occhio con l’arma di legno.

Gli sarebbe servita per difendersi dal Centauro ferito che stava zoppicando verso Ryker, quindi si arrampicò sul petto del Troll ed afferrò il legno. L’urgenza del momento gli fece applicare più forza nell’estrarre l’asse, così tanta da far sì che la spinta gli fece portare le braccia sopra la testa.

L’arma non venne attirata verso il basso, come sarebbe dovuto essere, poiché infilzò qualcosa producendo un suono simile a qualcosa di appiccicoso. Non aveva bisogno di sapere di aver colpito il Centauro. Era l’unico essere presente nella caverna che non veniva affrontato dai suoi amici. Il mezzo uomo mezzo cavallo cadde a terra, e Ryker incespicò scendendo dal petto del Troll.

Brokk si stringeva la gola per fermare il sanguinamento. Sol e Daine stavano affrontando il Barghest ed il Centauro. Ryker fece per unirsi a Daine nel combattimento, ma l’amico balzò abilmente sulla schiena del proprio avversario; in tal modo Daine afferrò la testa del Centauro facendovi compiere una torsione improvvisa.

Daine rimase sulla groppa del Centauro mentre quest’ultimo collassò a terra, poi raccolse un masso da terra e si allontanò agilmente dalla bestia inerte. Daine sollevò la pietra ed infierì con quest’ultima sul collo del Centauro, separandone la testa dal corpo.

L’adrenalina fece sobbalzare Ryker sul posto. Sol annientò il Barghest sfondandogli il cranio con un masso. I suoi amici non esitavano a difenderlo. Aveva scelto bene la propria Guardia reale.

Non era necessario ricordare ai tre ragazzi che nessuno al di fuori della loro cerchia poteva restare vivo se al corrente della vera identità di Ryker. Quest’ultimo poteva fidarsi di poche persone, ma i tre maschi che si trovavano nella caverna con lui erano fra queste.

“Dobbiamo disfarci dei cadaveri” disse Brokk a bassa voce.

“Come cazzo facciamo senza sollevare sospetti?” domandò Sol.

“Ritorniamo stasera. A nessuno importerà di qualche creatura delle fogne” dichiarò Ryker con una smorfia in viso. Erano momenti come quello che gli facevano desiderare di sproloquiare al destino.

Non era giusto che la sua gente soffrisse e fosse ridotta alla povertà mentre gli oppressori erano liberi di vivere una vita piena di lusso. I due anni successivi all’Accademia non sarebbero mai trascorsi abbastanza in fretta.




CAPITOLO DUE







“Farai attenzione e terrai la testa bassa?” domandò Zephos, il padre di Maurelle, alla figlia nell’abbracciarla stretta. Non l’aveva lasciata sola per un attimo quando era ritornata a casa. Lavorava da casa da quando la madre delle ragazze era stata assassinata.

Indubbiamente l’uomo aveva paura di lasciare da sole le sorelle di Maurelle. Perdere la propria compagna era stata un’esperienza talmente traumatica da lasciare un segno nel Fae. Suo padre era invecchiato di diversi decenni durante l’anno in cui era mancata la madre. In lei era assente la gioia che normalmente trasudava. Maurelle comprendeva il suo bisogno di star vicino a loro, e non lo contrastò quando insistette per riaccompagnarla al campus.

Le sembrava surreale trovarsi all’esterno della Bramble’s Edge Academy dopo aver fatto visita a casa in occasione della pausa di fine anno. Aveva superato un anno e gliene mancavano due. Le si formarono le lacrime agli occhi e la gola le bruciò dall’emozione che stava trattenendo.

Dopo diversi mesi aveva avuto l’opportunità di soffrire la perdita della propria madre con il padre e le sorelle. Nessuno parlò della ragione dietro la morte della donna. Erano tutti troppo spaventati delle ripercussioni. Ecco perché suo padre l’aveva avvisata.

In molte occasioni durante le settimane precedenti aveva desiderato dir loro che il Re era ritornato, e che presto non avrebbero piГ№ dovuto vivere nel terrore. Maurelle doveva confidare nel fatto che Ryker avrebbe scoperto i colpevoli ed avrebbe rimosso il controllo umano dal loro reame. Il Fae non era perГІ ancora nella posizione di subentrare.

Aveva troppo da imparare, per questo restavano nascosti. Se avesse manifestato appieno i propri poteri ed avesse fatto capire chi era, sarebbe stato ucciso immediatamente. Si trovava in una posizione rischiosa fino a quando non sarebbe stato in grado di controllare meglio i propri elementi.

L’uccideva il dover tenere per sé tale informazione. La propria famiglia sarebbe stata euforica se avesse appreso tale notizia. La merda che stava nascondendo avrebbe rappresentato una svolta per la propria gente, ed era l’unica cosa che la spingeva a tenere la bocca chiusa. Le faceva male vedere così tanti soffrire.

Maurelle doveva entrare in azione. Dentro di sé ribolliva l’energia, rendendola irritabile. La Gullvieg era morta. Era giunto il momento di individuare il resto dei soggetti corrotti nella struttura di potere. Ad ogni modo la madre di Ryker li aveva avvertiti affinché aspettassero fino a quando il Fae avrebbe raggiunto il massimo del proprio potere. Fino a quel momento chi lo voleva morto rappresentava un pericolo.

Strinse le mani in pugni, quindi allontanò l’ira nella melma della propria mente dove l’affogò.

“Sì, padre. Intendo andare a lezione e tenere la testa bassa” gli promise.

“Quello è il tuo ragazzo?” domandò improvvisamente sua sorella Erlina. “O esci con tutti loro?”

Maurelle si voltò e vide che Ryker si stava dirigendo verso di loro, accompagnato da Brokk e Sol. Un sorriso si allargò sul proprio viso, e salutò i ragazzi con la mano. “Siamo amici. Penso di piacere a Ryker, ma non agli altri” negò. Quando guardò Ryker e poi gli altri, sentì del calore propagarsi nel proprio ventre, eccitandola.

“In realtà sembra che tu piaccia anche a lui” la stuzzicò Nyx. “A tutti loro. Perché non mi hai detto che vai a letto con tutti quei maschi?”

Maurelle voltò improvvisamente il capo e strinse lo sguardo sulla sorella, ma prima che potesse correggerla, il padre delle ragazze si schiarì la voce. “Preferisco pensare che tu sia ancora la mia bambina. È un po’ troppo da sopportare per un vecchio come me”.

“Non vado a letto con tutti loro, papà. Si sbaglia” insistette Maurelle. Non ancora, sussurrò una parte della propria mente. L’idea non la ripugnava affatto. Erano tutti dei bei ragazzi, ma per una parte di sé era una cosa sbagliata. Maurelle si rifiutò di dare ulteriore adito ai propri pensieri, quindi si concentrò su Ryker e sulla connessione che i due condividevano.

“Non sarebbe uno scandalo se fosse vero” continuò Erlina. “Molte ragazze vengono coinvolte negli harem. La maggior parte di loro appartengono alla classe più agiata, addirittura sono delle reali, ma capita anche a ragazze della classe operaia come noi”.

La menzione di Erlina dei Fae reali fece spostare il peso di Maurelle da un piede all’altro, storcendo anche le mani. Cercò di restare calma. Ogni volta in cui si emozionava o si sentiva frustrata perdeva il controllo sui propri elementi.

“Ehi ragazzi” chiamò in direzione di Ryker, Brokk e Sol, in modo da cambiare argomento. Non poteva permettere che suo padre pensasse ancora a queste cose. Sarebbe stato un disastro se il segreto di Ryker fosse stato rivelato. “Papà, loro sono Ryker, Brokk e Sol. Ryker e Brokk sono nella mia lega, mentre Sol è il loro coinquilino. Lui è mio padre, Zephos”.

Il padre di Maurelle tese loro la mano. “È un piacere conoscervi. Abbiamo sentito molto sul vostro conto”.

Ryker strinse l’avambraccio del padre di Maurelle quando ne ricambiò il saluto. “È un piacere conoscerla, Zephos. Mi spiace non averla incontrata prima. Ero impegnato ad aiutare mia madre durante le vacanze”. Nonostante avesse scoperto che Galina non era la sua vera madre, Ryker non aveva lasciato che tale informazione facesse diminuire l’affetto che provava verso la donna.

Il suo amore per Galina faceva sciogliere il cuore di Maurelle. La donna aveva sacrificato tutto per prendersi cura di lui e tenerlo nascosto, e Ryker avrebbe fatto in modo che venisse ricompensata per tale gesto. Maurelle sapeva che il Fae era intenzionato a fornirle soprattutto sicurezza e conforto, ma al momento il ragazzo stava facendo tutto ciГІ che gli era reso possibile dai propri poteri limitati per prendersi cura di Galina.

Brokk e Sol salutarono il padre di Maurelle, e prima che se ne rese conto la ragazza si stava staccando nuovamente dalla propria famiglia. Diede un ultimo abbraccio al padre ed alle sorelle, ed a queste ultime disse “prendetevi cura di papà”. Poi si voltò verso i cancelli ed entrò in Accademia.

Come aveva fatto a diventare questa la sua vita? Il destino era uno stronzo capriccioso. Prima le aveva tolto la madre, e poi le aveva assegnato la salvezza della propria gente nello stesso momento in cui lei ed il Re dei Fae si erano ritrovati nel mirino di una Preside maligna all’Accademia.

Perché non potevano fare un’imboscata al castello cosicché Ryker avrebbe potuto acquisire il posto che gli spettava sul trono? Aveva ucciso la Gullvieg sferrando un colpo agli stronzi che controllavano i Fae. Era oltremodo frustrante dover aspettare. Solo gli Dei sapevano quanto avrebbero vissuto coloro i quali la ragazza amava. La morte era fin troppo comune ai Fae.








Ryker allungГІ la mano ed intrecciГІ le dita con quelle di Maurelle. Aveva bisogno del contatto per non reagire bruscamente. Solamente perchГ© sua madre aveva dato tutta se stessa affinchГ© a Ryker venisse assicurata la sopravvivenza e crescesse per diventare un Re potente quando sarebbe stato il momento giusto.

Faceva ancora fatica ad elaborare ciò che aveva scoperto. Era l’unico erede al trono Fae ancora in vita. In tutta Mag Mell Ryker era l’unico essere che avrebbe potuto unire la propria razza e spodestare gli umani.

Non erano solamente gli umani ad essere il problema. Essi non erano in grado di controllare e forzare esseri i cui poteri erano collegati agli elementi affinchГ© essi si piegassero ai loro ordini. Sarebbe servito un praticante di magia per scagliare gli incantesimi ed opprimerli.

Tutto ciГІ che serviva era un punto in comune con le masse, ovvero la perdita del Re e della Regina. Ryker aveva scoperto che chi era al potere applicava incantesimi e pozioni al cibo che somministravano in Accademia, per far in modo che i Fae risultassero malleabili.

“Sei pronto?” domandò Maurelle. Quando Ryker la guardò, il ragazzo reciprocò il sorriso sul volto di lei, e portò le loro mani intrecciate alle proprie labbra.

Posò un bacio sul dorso della mano di lei e si godette il formicolio che si irradiò sulle proprie labbra. “Non proprio. Hai sentito chi prenderà il posto della Gullvieg?”

Brokk si voltò ed indietreggiò per unirsi alla conversazione. “I miei genitori mi hanno detto che il nuovo Preside si chiama Gaius”.

“Sai qualcosa su questo maschio?”

Brokk guardò verso Ryker e scosse il capo. “L’unica cosa che mi è stata detto è che è un grande sostenitore dello sceriffo”.

Ryker prese in considerazione tale informazione. Lo sceriffo era il responsabile delle guardie di sicurezza, e rappresentava la connessione primaria fra i Fae e gli umani. Se c’era qualcuno di corrotto era quel tizio. Era l’ultima cosa che serviva adesso che Ryker stava cercando di restare nascosto.

“Perfetto” ringhiò Ryker. “Pensi che gestisca l’Unità Bravo?” domandò quando gli tornò in mente la lega segreta di assassini per cui la Gullvieg aveva reclutato Ryker e Brokk.

“Spero proprio di no, cazzo” rispose Brokk quando gli diede le spalle.

Ryker condivideva la risposta dell’amico. Si grattò la nuca con la mano libera ed allungò le ali. Erano mesi che non si rilassava, considerato il grado di pericolo che lo circondava costantemente.

Quando si guardò indietro un po’ di tensione s’allontanò dal corpo di Ryker. Gli brillavano discretamente le ali come facevano quelle di tutti i Fae quando raggiungevano i propri poteri, ma i propri segni speciali erano nascosti. Se fossero stati visibili tutti avrebbero capito che era il Re. Ryker sapeva che sua mamma e sua zia avevano ragione quando dicevano che non poteva fare in modo che nessuno lo scoprisse.

Il controllo che esercitava sugli elementi era esitante. Tutti i Fae della sua età acquisivano i loro poteri fra i diciotto ed i ventitré anni. In quel momento venivano mandati alla Bramble’s Edge Academy per apprendere a gestire le loro abilità.

I Fae sprovvisti dell’abilità di controllare gli elementi rappresentavano un rischio per la società. Se diversi giovani adulti avessero dato fuoco agli edifici, avessero causato incendi, inondazioni e terremoti, avrebbe regnato il caos. L’università era studiata per insegnar loro a controllarsi. Lo scopo dell’istituzione era stato deviato solo da una ventina d’anni.

L’Accademia rappresenta oggi un mezzo per plasmare i Fae e renderli al servizio degli umani. L’anno precedente Ryker si reso conto che il cibo veniva alterato con sostanze che rendeva gli studenti più malleabili e di più agevole manipolazione. Tale incantesimo aveva attutito le loro emozioni e li aveva resi suscettibili ad influenze esterne.

Ryker si ritrovò a riflettere sul proprio bisogno di frequentare l’Accademia, ed allo stesso tempo si ricordò di fare attenzione a quando si sarebbe arrabbiato. Ultimamente aveva influenzato gli altri quando le proprie emozioni erano state difficili da controllare. Proprio il giorno precedente si era incazzato quando qualcuno aveva cercato di derubare la madre della propria borsetta. Aveva scoperto quella pepita quando stava parlando con Babel circa il sistemare il marciume attorno ad una finestra della panetteria.

Stava guardando Galina quando aveva notato che un Centauro le aveva sottratto la borsetta ed era scappato. Ryker aveva urlato al tizio di fermarsi, era molto arrabbiato. Stava già rincorrendo il colpevole quando fu sorpreso dal vedere il Centauro fermarsi in modo talmente improvviso da far sì che le sue zampe quasi gli finirono sulla testa.

Shineah gli aveva detto che si trattava dell’identità di Re che cresceva e s’espandeva. Gli aveva quindi dato un talismano più potente per mascherarne l’aura. Non si era reso conto di che cosa stesse accadendo prima di quel momento. Aveva dato per scontato che fosse lo sfogo della propria frustrazione causata dal dover nascondere chi era. Una volta ricevuto l’amuleto non era stato il proprio petto a ribollire, bensì la parte più in basso.

La distesa di prato a loro famigliare si estese davanti ai ragazzi nel momento in cui terminò il sentiero. Ryker s’irrigidì ed a Maurelle vennero i brividi nell’istante in cui attraversarono la barriera dell’Accademia.

“Che cazzo è stato?” sbottò Brokk.

Ryker scosse il capo e si guardò intorno quando notò che gli studenti dietro di loro avevano avuto una reazione simile. “Non ne ho idea, ma non è stato bello”.

Maurelle gli lasciò andare la mano e si sfregò le braccia. “Pensavo che questo posto sarebbe stato migliore da quando hai ucciso la Gullvieg” sussurrò la ragazza.

“Non saremo al sicuro fino a quando sarò in grado di riprendermi in trono ed eliminare i responsabili della morte dei miei genitori” rispose Ryker a bassa voce, in modo che lo potessero udire solamente Maurelle e Brokk.

Il gruppo si fece silenzioso quando gli studenti li oltrepassarono e si diressero verso l’edificio principale per l’assemblea di benvenuto. A Ryker s’attorcigliò lo stomaco quando aprì la porta per Maurelle. Riverberavano le conversazioni che venivano intrattenute all’ingresso, il che faceva sembrare che il numero dei presenti fosse dieci volte tanto.

Quando entrarono in mensa Ryker notò il nuovo Preside. L’uomo era in piedi a braccia incrociate sul petto muscoloso. Ryker aveva supposto che Gaius sarebbe stato avanti con l’età come l’era la Gullvieg. I Fae vivevano per centinaia di anni e non dimostravano la loro vera età se non quando raggiungevano l’ultimo paio di secoli.

Il nuovo Preside non aveva nemmeno un capello bianco, era biondo e dagli occhi azzurro chiaro. Era chiaro che l’intero corpo studentesco si aspettava un Preside anziano. Tutti osservavano il modo in cui gli si contraevano i bicipiti quando si muoveva.

“Sedetevi” tuonò Gaius nell’osservare gli occupanti della stanza.

Tutti s’affrettarono ad obbedire all’ordine. Ryker ed il suo gruppo si accomodarono insieme a Daine al loro solito tavolo. Gli schermi a cui ordinavano il cibo s’illuminarono e mostrarono Gaius che li salutò prima di cominciare a parlare.

“Bentornati, studenti e staff” esordì Gaius. Sul viso del maschio troneggiava costantemente un’espressione torva, o forse era incazzato. Non c’era leggerezza sulla sua faccia. “Come forse vi hanno detto i vostri genitori durante le vacanze, il Consiglio è entrato in azione per assicurare la vostra sicurezza all’Accademia”.

“Si certo” mormorò Brokk sotto voce. Ryker gli diede un buffetto sul braccio e scosse il capo.

Ryker ignorò l’occhiataccia che gli rivolse l’amico, e si concentrò sul Preside. “Implementeremo la sicurezza che controlla la scuola. Non permetterò che un altro Fae venga assassinato al campus”.

Gaius osservò i presenti ed inarcò un angolo della bocca in una smorfia. Ryker desiderò affondare nella sedia. Sembrava che il Preside sapesse della responsabilità di Ryker nell’omicidio della Gullvieg, ma era assurdo. Se avessero scoperto ciò che aveva fatto non sarebbe sopravvissuto.

“Gli studenti del primo anno arriveranno domani dopo il reclutamento. Mi aspetto che siate al vostro meglio e che li accogliate nella nostra istituzione” con ciò Gaius si accomodò ed iniziò ad ordinarsi il pranzo.

“Deduco abbia finito” scherzò Daine. “È bello rivedervi. Come sono andate le vacanze?”

Ryker ordinò l’agnello con le verdure intanto che Brokk e Sol chiacchierarono con Daine. Maurelle rimase in silenzio, ed il ragazzo capì il perché. La Fae era stata immersa nel proprio dolore per settimane insieme alla propria famiglia.

Quando gli venne portato l’ordine, Ryker vide la famigliare aura verde che circondava il cibo, e gli venne voglia di ringhiare. Aveva sperato che uccidendo la Gullvieg sarebbe stato eliminato tale aspetto dell’Accademia, ma persisteva come la muffa sugli edifici. Poteva solamente pregare che sarebbe stato più semplice da estirpare quando sarebbe giunto il momento.

Mangiarono insieme, ma i ragazzi dovettero applicare molto sforzo per plasmare le proprie espressioni durante il corso del pasto. Quando la fronte di Maurelle restò corrugata per troppo a lungo, Ryker quasi rimpianse il fatto che il collegamento che intratteneva con la ragazza e gli amici impedisse loro di subire l’influenza della pozione.

Con la coda dell’occhio notò che Gaius stava guardando verso il suo gruppo. I propri nervi gli mandavano segnali d’allarme, quindi si agitò sulla sedia. Doveva acquisire informazioni su quel maschio, in modo da comprendere con chi avesse a che fare. La conoscenza era la sua migliore amica al momento, ma si faceva desiderare.

RitornГІ alla conversazione, e decise che quella sera sarebbe sgattaiolato via ed avrebbe chiesto a sua zia o alla Peridun. Prima si sarebbe informato sul conto di Gaius, meglio sarebbe stato.




CAPITOLO TRE







“Non riesco a credere che sia la stessa Accademia” osservò Maurelle quando si guardò attorno nella classe della lega dell’aria dove aveva trascorso così tanto tempo durante l’anno precedente.

Erano state rimosse le finestre e le altre ostruzioni. L’anno prima, quando erano arrivati all’Accademia, le finestre delle classi della lega dell’aria erano state oscurate da pannelli di legno che bloccavano non solo la luce del sole ma anche l’aria. Ora invece l’aria circolava liberalmente nell’edificio. L’elemento dava energia a Maurelle, la quale percepiva le proprie abilità aeree potenziarsi in un modo che non aveva mai provato durante l’anno trascorso in Accademia.

Sembrava che il cambiamento avesse avuto effetto su tutti gli studenti, poiché il vento aumentò d’intensità facendo volare i fogli dappertutto. La Professoressa interruppe le folate con una mano, prima che la situazione degenerasse.

Una delle molte cose che nell’anno precedente le avevano dato fastidio era stato il non comprendere come avessero potuto insegnare agli studenti come controllare i loro elementi quando durante le lezioni tali elementi venivano soppressi. La percezione della differenza le faceva sperare che il nuovo Preside, Gaius, fosse diverso.

Indubbiamente stava ancora contaminando il cibo tramite una pozione che rendeva malleabili gli studenti ad influenze esterne, ma forse non ne era al corrente. Maurelle si ritrovò ad emettere una risatina nasale. Se la pensava così allora forse non era immune all’influenza come le aveva detto la Peridun.

Era impensabile che un Preside sarebbe salito in carica all’oscuro di tutti i sotterfugi che avevano luogo all’Accademia. Inoltre il Consiglio non avrebbe mai rimpiazzato la Gullvieg se non con qualcuno di altrettanto leale. Avevano bisogno di poter manipolare gli alunni, oppure avrebbero perso il controllo che esercitavano sui Fae, trovandosi ad affrontare un’incontrollabile rivolta.

Dani entrò in classe con il proprio gruppetto al seguito, distruggendo così l’entusiasmo di Maurelle di poter veramente esplorare i propri elementi. La vile femmina pensava di essere meglio di tutti gli altri.

Certo, Danielle era bellissima, ma Ryker non voleva averci a che fare. Non aveva mai rivolto a Dani niente più di una occhiata passeggera. Lui desiderava solamente Maurelle, il che stupiva ancora l’interessata. Maurelle non si riteneva niente di speciale. Proveniva da una famiglia povera, ed era formosa, a differenza delle ragazze della sua età.

Maurelle pensò che se la stronzetta di Dani avesse scoperto che Ryker era in verità il Re dei Fae sarebbe impazzita. La ragazza non poté fare a meno di ridacchiare fra sé e sé. Un altro motivo per il quale Maurelle non vedeva l’ora che Ryker si svelasse a tutta Mag Mell.

“Oh, guarda” la schernì Dani. “Anche quest’anno hanno ammesso la gentaglia. Non dovrei esserne sorpresa. Non siamo tutti designati per il Consiglio, sono disponibili anche posti da cuochi e donne di servizio”.

Ashlee ridacchiГІ in risposta, e le altre quattro femmine imitarono il suo gesto. Maurelle alzГІ gli occhi al cielo e diede loro le spalle per guardare fuori dalla finestra. Lo strillo che emise Dani fu musica per le sue orecchie. Maurelle voleva rivolgere un ghigno alla femmina antipatica quando il vento agitato dalla Fae scompigliГІ i capelli di Dani e le strappГІ una manica della blusa che stava indossando.

Maurelle comprendeva la rabbia e la frustrazione. Stava dimostrando a Dani che non la vedeva come una minaccia. Era veramente così. Dopo tutto ciò che aveva passato durante l’anno precedente non c’era niente che Dani potesse farle che Maurelle non sarebbe stata in grado di affrontare.

“Vedo che la tua personalità continua a risplendere, cuore impavido” la stuzzicò Ryker.

Maurelle distolse lo sguardo dalla finestra, ed un sorriso si fece strada sul suo volto. Voleva correre fra le sue braccia e baciargli tutto il viso. Era difficile trattenere ciГІ che provava per lui.

Per la maggior parte del tempo la confondeva tantissimo, ma ciГІ non diminuiva quanto a lei importasse di lui. Certo, inizialmente Ryker aveva posto una certa distanza fra di loro, erigendo diversi muri che la allontanavano. Ma quando la Fae si era accorta che il ragazzo si era comportato in modo distaccato per proteggerla piuttosto che salvaguardare se stesso, Maurelle non era piГ№ stata sulla difensiva con lui.

Era ovvio che inizialmente Ryker si stesse proteggendo dalla Preside, ma era cambiato quando Maurelle era quasi morta in occasione delle prove durante l’anno precedente. Il Fae non aveva compreso completamente se non quando aveva scoperto di essere il Re dei Fae.

“Le mie capacità sono simili alle tue, ma non sono completamente carente” scherzò lei.

Brokk strinse Maurelle in un abbraccio e le posò un bacio sull’angolo della bocca. La ragazza guardò dietro di sé e notò che Ryker si era accigliato, ma l’espressione era svanita così velocemente da far sì che la Fae dubitasse l’averla vista o immaginata. Sembrava quasi che Ryker fosse felice che l’amico stesse abbracciando la sua donna il più a lungo del previsto.

“Sei molto talentuosa, Elle” disse Brokk quando sciolse l’abbraccio ed indietreggiò di un passo. Lo sguardo ardente di lui la osservava dalla testa ai piedi, facendole ribollire il sangue. Non avrebbe dovuto provare attrazione per lui, ma non poteva negare che il maschio sexy l’affascinava.

“Riuscite a credere che ci lasciano fare pratica con le finestre aperte?” domandò Maurelle, cambiando argomento.

“È così che dovrebbe essere” ringhiò Ryker, sollevando il vento attraverso le aperture. Gli studenti si guardarono attorno con fare cauto, mentre la Professoressa Aobheal strinse lo sguardo sul loro gruppetto.

Maurelle afferrò immediatamente Brokk e Ryker per un braccio ed esclamò, “non avrei dovuto esaltarmi così tanto. Non riesco a fermare il tornado nel petto”.

Ryker si concentrò su di lei e scosse il capo, quindi Brokk le strizzò la mano in risposta. “So cosa intendi. Credo che i miei elementi si stiano combinando con i tuoi, Elle. Non c’è niente che possa fare, sono inspiegabilmente attratti dal tuo potere” incalzò lui, e quando le fece l’occhiolino la ragazza si sentì arrossire.

La distrazione funzionГІ poichГ© il vento si calmГІ e Ryker ridacchiГІ forzatamente. La Professoressa si lisciГІ la camicia aiutandosi tirando i lembi del tessuto.

“Mi aspetto che manteniate tutti gli scudi quando siete a lezione. Vi spingeremo al limite, facendovi sviluppare abilità avanzate, ma non siete ancora a quel livello” annunciò Aobheal quando si spostò nella classe. “Quest’anno inizieremo cercando di infilare il proverbiale ago”.

La Professoressa agitò una mano e due vassoi con ago e filo per cucire si sollevarono dal tavolo posto a lato della stanza, raggiungendone il centro in volo; restarono poi lì in attesa degli studenti. Maurelle s’appropriò di un set e si preparò per svolgere l’incarico.

“Tagliate una porzione ridotta di filo e usatela in questo esercizio” proseguì la Professoressa.

Ryker lasciò andare i due pezzi che stava reggendo, e questi ultimi restarono a mezz’aria. Si udì qualcuno trasalire dietro Maurelle. Gli oggetti caddero a terra quando il ragazzo venne distratto dal suono.

Quando Maurelle si voltò vide che Dani e Ashlee stavano guardando Ryker a bocca aperta, ma quando la notarono le espressioni delle due si fecero bramose. Dani avanzò verso Ryker con fare sensuale, enfatizzando i movimenti dei fianchi. “Sei così potente, Ryker. Puoi darmi dei consigli?”

“No” rispose Ryker semplicemente, quindi si voltò verso Maurelle, la quale cercò di trattenere il senso di soddisfazione che la pervase.

“Indubbiamente è stato un colpo di fortuna” lo sfidò Maurelle. “Fammi vedere come li sollevi da terra”.

“Stai cercando di ottenere una reazione da parte mia, Maurelle?” domandò lui con voce leggermente roca.

La ragazza inclinò il capo di lato e gli rivolse un sorriso quando cercò di far librare gli oggetti che si era posata sul palmo della mano. L’ago si mosse leggermente, ma il filo rimase inerte. Brokk imprecò dietro di lei e si fece scioccare il collo inclinando il capo da una parte e poi dall’altra.

Maurelle restò concentrata su Ryker, e lo guardò sollevare gli oggetti dal pavimento senza sforzo, ma gli strumenti vacillarono appena quando s’innalzarono di qualche centimetro. Un secondo più tardi l’ago e il filo precipitarono nuovamente al suolo. L’espressione corrucciata di lui le suggerì che il ragazzo stava cercando di far sembrare l’operazione difficile.

Maurelle rimase focalizzata sul proprio compito. Dopo tutto aveva bisogno dell’assoluta concentrazione. Non era potente quanto Ryker, ma desiderava diventarlo. Doveva diventarlo, se sperava di avere la possibilità di intraprendere una vita con il Re dei Fae.

Lo sguardo di lei si spostГІ su Brokk, e notГІ che sul viso del ragazzo troneggiava la medesima espressione determinata. Maurelle sapeva che sia lui che gli altri volevano dimostrare a Ryker di essere la scelta giusta per la sua Guardia reale.

“Concentratevi su un elemento alla volta” suggerì la Professoressa. “Quando ne avrete uno in posizione tutto ciò che dovrete fare è tenerlo fermo. Poi potrete spostarvi sull’altro e ripetere l’azione”.

Maurelle fece tesoro del suggerimento dell’insegnante, e decise di sollevare prima l’ago e tenerlo fermo mentre manipolava il filo tramite l’elemento dell’aria. Quando si guardò velocemente attorno si rese conto che nessuno in classe era vicino alla realizzazione del compito.

Tale realizzazione rafforzò la sua determinazione. Sia nel modo giusto che in quello sbagliato. Era leggermente competitiva e voleva essere al massimo delle proprie capacità. Le vennero i crampi allo stomaco quando trascorsero diversi secondi e la ragazza non fu in grado di tener fermo l’ago.

Ryker avanzò di un passo verso di lei, e Brokk fece lo stesso. La loro prossimità la tranquillizzò e le fece ritrovare la concentrazione. Grazie al calore ed all’odore dei due che la circondavano riuscì a stabilizzare il sottile metallo. Il bisogno che provò di manovrare l’oggetto affinché finisse nell’occhio di Dani le fece quasi perdere stabilità.

Consapevole che Ryker era accanto a lei e le stava fornendo il supporto che le serviva, Maurelle fu in grado di dimenticare l’odiosa femmina e riuscì ad infilare il filo nella sottile cruna. La ragazza esultò, batté le mani e poi afferrò l’ago e il filo e li mostrò a Brokk e Ryker.

“Ben fatto, Signorina Longstrom” commentò Aobheal. “Che tutti gli altri seguano il suo esempio”.

Il petto di Maurelle si gonfiò dall’orgoglio, ma prima che potesse accadere qualcos’altro Gaius entrò in classe seguito da un gruppo di ciò che Maurelle reputò essere insegnanti. Giunse a tale conclusione poiché nel gruppo era presente Pravos, il Professore di storia dei Fae. Quale altre modifiche aveva apportato il nuovo Preside?








Ryker si impose di mantenere le mani rilassate ai fianchi. Stringere i pugni e ringhiare avrebbe solamente allarmato lo staff del fatto che stesse per succedere qualcosa. Non poteva permettersi di attirare altra attenzione su se stesso.

“A cosa dobbiamo questo piacere, Gaius?” domandò Aobheal al Preside. Ryker riconobbe il proprio Professore di storia ed uno della lega del fuoco. Gli vennero i brividi lungo la schiena come se il proprio corpo lo stesse avvertendo di qualcosa. Il talismano che conservava in tasca gli si scaldò contro la gamba.

“Siamo qui per prelevare Isladore” rispose il Preside, il quale spostò immediatamente lo sguardo su Ryker. Gli occhi azzurri del Fae sembravano penetrargli nel petto ed in grado di vedere qualsiasi segreto il ragazzo stesse nascondendo.

Ryker dovette celare il proprio terrore, quindi porse a Maurelle l’ago ed il filo che stava utilizzando, e si prese un momento per guardare la ragazza prima di affrontare qualsiasi cosa lo stesse attendendo. Una volta in cui i suoi nervi furono più stabili, Ryker sorrise ed avanzò di un passo.

“Come posso aiutarvi?” domandò quando il Preside si voltò e si diresse verso l’uscita della classe.

Ryker rivolse una breve occhiata a Maurelle, e notò che i bellissimi tratti della ragazza erano intrisi di paura. Scosse quindi appena il capo, sperando di poterla convincere a non farsi coinvolgere. Si accorse del conflitto interiore che stava avendo atto nella ragazza. O forse era grazie al legame che i due condividevano se Ryker era in grado di capire che Maurelle stava considerando l’unirsi a lui in modo da aiutarlo.

Una volta all’esterno, Gaius si fermò e indicò il prato che si estendeva davanti a loro. “Gradirei valutare nuovamente i tuoi elementi”.

“Oh” rispose Ryker. “C’è qualche problema?” aggiunse, imprecando dentro di sé. Si sollevò del vento alla reazione del ragazzo, e sopra di loro si formarono nuvole di tempesta. Il Fae prese un respiro profondo per calmarsi prima di far scoppiare un temporale o appiccare un incendio. Non era il momento giusto per impazzire.

Gaius non si degnò nemmeno di riportare lo sguardo su Ryker, si limitò ad avanzare nel prato. “Nessuno, ma la Preside precedente ha lasciato diverse domande senza risposta, quesiti su cui ho trascorso diverse settimane nel tentativo di comprenderli”.

“E io sono uno di essi?” domandò Ryker quando imitò il gesto di Gaius di fermarsi nel mezzo del verde. Dovette radunare tutte le proprie energie per fingere un’espressione innocente e non dimostrare quanto fosse agitato. “Non sapevo di aver infranto una delle regole”.

Gaius liquidò il commento del ragazzo con un gesto della mano e scosse il capo. “Non è che hai infranto una regola. Lei teneva degli appunti su di te, sul manifestarsi dei tuoi poteri. Sembra che tu sia una specie di novità all’Accademia. Beh, in realtà in tutta Mag Mell ad essere onesti. Non abbiamo mai visto qualcuno con la comprovata abilità di padroneggiare tre elementi, e forse addirittura anche quattro” rispose il Preside, il quale guardò Ryker direttamente quando terminò di parlare.

Restarono in silenzio per così tanto a lungo da far sì che Ryker fosse pronto ad incenerire il Preside e gli altri Professori scagliando contro di loro delle saette, per poi scappare. Fu Gaius a rompere il silenzio. “Il Re è vivo. Tali abilità vengono manifestate solamente dalla sua stirpe, ma tu non ne fai parte vero?”

“Magari” rispose Ryker emettendo anche una risatina nasale. “Non so che cos’abbia scritto la Gullvieg, ma riesco a manipolare uno o due elementi. Forse anche un terzo, ma si tratta di un colpo di fortuna e non di qualcosa su cui possa fare affidamento”.

“Bene. Lo vedremo, vero?” Gaius si rivolse agli insegnanti, i quali si disposero a cerchio attorno a Ryker. “Sai come funziona”.

Il ragazzo annuì, serrò le labbra ma poi chiese, “ma perché lo stiamo facendo qui? L’ultima volta sono stato valutato in palestra”.

Il Preside arricciò il naso e strinse lo sguardo su Ryker. “Non so perché le valutazioni dei poteri elementari siano state condotte in un luogo in cui è quasi impossibile accedere alle connessioni. Quando ho frequentato l’Accademia era il luogo in cui tutti gli studenti hanno scoperto i propri elementi, come dovrebbe essere”.

Una Professoressa emise un rumore che attirò lo sguardo di Ryker. Non sapeva che cos’avesse pensato la donna, ma l’espressione che quest’ultima aveva rivolto a Gaius suggeriva che non fosse felice del fatto che l’uomo stava denigrando le decisioni della Gullvieg.

Ryker prese nota mentale di non avere mai niente a che fare con quella donna in futuro. Chiunque era dalla parte di quella femmina vile non era suo amico. Gli altri insegnanti mantennero un’espressione neutrale ed attesero le istruzioni di Gaius.

“Iniziamo” ordinò Gaius quando rivolse un’occhiataccia alla Professoressa contrariata. Ryker mantenne un atteggiamento rilassato e non richiamò a sé le connessioni come avrebbe fatto normalmente.

Venne investito da una folata di vento, seguita da un’onda d’acqua. I suoi elementi risposero immediatamente, reindirizzando il vento. Si rese conto di quanto era appena successo, quindi si preparò a farsi infrangere dall’onda d’acqua, ma quest’ultima venne sospesa a mezz’aria.

Prima che Ryker potesse realizzare l’accaduto, venne avvolto dal calore quando attorno a sé venne appiccato un incendio. Nell’istante che seguì, la terra prese a tremare. Il ragazzo mantenne quindi stabile la propria connessione con l’elemento di terra. Il potere contrastò la propria presa, allontanando un po’ della sua energia e facendo vacillare l’impatto del Fae sul fuoco.

Ryker era senza fiato, ed il sudore gli rigava le tempie quando controllò a malapena le fiamme. Il fuoco lo raggiunse alle ali, ai capelli e alle dita, come sarebbe successo a chiunque con la minima connessione con l’elemento. Il ragazzo incespicò e cadde a terra un momento dopo. Quando il suo palmo toccò terra, il Fae percepì la propria connessione impennarsi.

Terrorizzato dal fatto che avrebbe dovuto dimostrare di essere collegato a tutti e quattro gli elementi, Ryker lasciГІ andare il controllo del fuoco e canalizzГІ tutta la sua energia nella connessione con la terra.

Le fiamme s’innalzarono immediatamente e lo avvolsero. L’agonia straziante lo pervase quando s’accasciò al suolo.

Il fuoco svanì un istante più tardi, e Gaius lo raggiunse prontamente. “Chiamate la guaritrice. Ha bisogno di assistenza medica” il Preside agitò una mano ed una brezza fredda diede sollievo alla pelle bruciata del ragazzo.

“Non so a cosa stava pensando la Professoressa. Non hai il controllo su tutti gli elementi. Ne riesci a malapena a gestire tre. E solo se ti sforzi”.

Titania, l’infermiera, apparve accanto a Ryker con una pozione in mano. “Giochi ancora con il fuoco, Ryker?” lo stuzzicò quando gli sollevò la testa e lo aiutò a deglutire il liquido.

“Non riesco a farne a meno” il ragazzo restò al gioco mentre pregò che la pozione lo facesse smettere di soffrire. Nel giro di pochi secondi il liquido fece effetto e Ryker fu in grado di alzarsi in piedi.

“Piano” lo avvisò l’infermiera, “le ferite non sono guarite interamente”.

“Me la caverò. Grazie” le disse, poi si rivolse al Preside.

“Allora, ho tre elementi?” gli domandò con più entusiasmo di quanto ne provasse in realtà. Avrebbe evitato tale reazione, ma chiunque sarebbe stato contento di essere più potente, ed il ragazzo doveva continuare a recitare la parte.

Gaius sospirò quando scosse il capo. “Sì, ma sarà da vedere quanto riuscirai effettivamente a controllarne”.

“Crede che sarà abbastanza per farmi entrare nella sorveglianza?” domandò Ryker nel scrollarsi di dosso la cenere dai vestiti rovinati. Qualsiasi maschio in grado di controllare tre elementi veniva reclutato per il corpo di guardia, quindi il ragazzo restò ancora nel personaggio.

In quel momento si rese conto che se non avesse scoperto la sua vera identità sarebbe stato felice di entrare a far parte della sorveglianza. Avrebbe fatto più soldi e sarebbe stato in grado di far sì che lui e sua mamma vivessero meglio. Era pazzesco il modo in cui la sua vita aveva subito una svolta, aprendogli un nuovo mondo.

“Sarà possibile se riuscirai ad acquisire la padronanza degli altri elementi, ma ci vorrà molto impegno da parte tua” l’informò il Preside.

Si trattava della perfetta opportunità di richiedere ulteriore allenamento. Ryker ne aveva un bisogno disperato. Non era in grado di plasmare tutti gli elementi, ma avrebbe dovuto trovare qualcuno che gli insegnasse come gestire l’elemento della terra. “Ho intenzione di impegnarmi, signore. Crede che potrei partecipare anche alle lezioni della lega dell’acqua e del fuoco? Voglio fare di meglio per mia madre in modo da darle una vita migliore” disse onestamente il ragazzo.

“Non vedo perché no” rispose il Preside prima di procedere attraverso il prato. Quando non fu troppo lontano l’uomo si voltò e disse, “domattina ti farò avere il programma personalizzato”.

“Grazie, signore” disse Ryker, poi si affrettò al dormitorio per cambiarsi il più velocemente possibile che il suo corpo gli concesse. Pregò silenziosamente gli Dei, sperando che fosse l’unico problema che avrebbe dovuto affrontare durante l’anno scolastico.




CAPITOLO QUATTRO


“Che diamine ti è successo? Il tuo fascino non ti ha aiutato?” lo stuzzicò Maurelle con fare confuso quando Ryker aprì la porta della propria stanza al dormitorio. Notò l’espressione solenne di Brokk quando guardò dietro di sé, e Daine e Sol sembravano pronti per uccidere, dalla loro posizione sul divano. Ryker era circondato da maschi fedeli che l’avrebbero protetto con la vita.

“È stata la valutazione che mi ha fatto affrontare Gaius” rispose Ryker ringhiando, poi lanciò un incantesimo nella stanza. “Ho dovuto limitare i miei elementi, in modo da non rivelarli tutti. Questa volta me ne ha scagliati più di uno addosso”.

“Pensi che lo sappia?” domandò Maurelle quando lo abbracciò all’altezza della vita. Era stata una lunga pausa dall’Accademia quella senza di lui. Le mancava tutto di Ryker. La ragazza sentì allentarsi il nodo che le si era formato alla bocca dello stomaco quando la raggiunse il profumo mascolino ed il calore che emanava lui.

“No. Non ne ha idea. Ma le cose devono cambiare in modo che possa proteggervi tutti” annunciò Ryker quando strinse le mani dietro la schiena di Maurelle.

La Fae indietreggiò di un passo ed inclinò il capo per esaminare l’espressione di Ryker. “Che cosa deve cambiare?” odiava l’esitazione nella propria voce quando gli pose tale domanda. Dopo così tante settimane trascorse lontano da lui, Maurelle temeva che il ragazzo avesse perso interesse nei suoi confronti. La feriva al cuore sapere che Ryker stava per porre fine alla loro relazione.

Ryker tese le braccia ed incorniciò il viso di lei. “Devo assicurarmi che tu sia al sicuro, cuore impavido”.

Le lacrime si formarono negli occhi di lei quando l’emozione le bruciò nella gola, eppure trattenne le lacrime e si rifiutò di dimostrargli il proprio dolore. Brokk la raggiunse nell’istante successivo, e le posò le mani sulle spalle.

“Non devi lasciare Maurelle. Possiamo tenervi al sicuro” giurò a Ryker. Con la coda dell’occhio la ragazza vide Sol e Daine annuire.

“So che lo farete” disse Ryker all’amico con un sorriso. “Ma non ho intenzione di lasciare Maurelle. È mia, anche se adesso non posso annunciarlo. Voglio che voi tre siate la Guardia reale”.

Brokk strinse la presa sulle spalle di Maurelle, ed avanzò verso di lei nello stesso momento in cui la ragazza venne pervasa dal sollievo. Il calore di Brokk diminuì improvvisamente, e Maurelle si rese conto che Ryker stava osservando quanto i due fossero fisicamente vicini. La Fae si sentì arrossire. La presenza di lui le diede conforto, aveva bisogno della sua tacita solidarietà.

“Tranquillo” commentò Ryker quando guardò fra lui e Maurelle, poi spostò l’attenzione su Daine e Sol. “Siamo una squadra. Tutti noi”.

Le parole del Re pesarono nella stanza, poi Brokk si schiarì la voce un attimo prima di rompere il silenzio. “Si terrà una cerimonia quando ci dichiarerai la tua Guardia reale?”

Ryker annullò la distanza fra Maurelle e se stesso, quindi la prese per mano. La ragazza tremava dall’avere Brokk dietro e Ryker davanti a sé. La dinamica era appena cambiata, ma Maurelle non sapeva come, e ne ignorava il significato. Ciò che più importava in quel momento era assicurare che l’identità di Ryker restasse segreta fino a quando si sarebbe trovato nella posizione di governare su Mag Mell.

“Onestamente non ho idea di che cosa stia facendo” disse Ryker, poi posò una mano su quella che Brokk aveva messo sulla spalla di Maurelle. Il trovarsi fra due maschi sexy fece venire i brividi alla ragazza. Quest’ultima era certamente più attratta da Ryker, ma non poteva negare di essere affascinata anche da Brokk.

“Ti conferisco il privilegio di essere il primo membro della mia Guardia, Brokk Westhaven” disse Ryker. A Brokk si mozzò il respiro in gola, ed affondò le dita nella carne di Maurelle. Quest’ultima si impose di non sussultare dal dolore e si voltò verso Brokk, il quale aveva stretto i denti e stava guardando Ryker negli occhi.

Sol e Daine saltarono giù dal divano e raggiunsero la ragazza. Maurelle allungò la mano in cerca di quella di Ryker quando la stretta di Brokk si fece così forte da farle venire i lividi. Quando le loro mani si trovarono, la tensione abbandonò l’arto di Brokk.

Un secondo più tardi il ragazzo abbassò il colletto della maglietta, rivelando in tal modo uno scudo. Sul petto di Brokk erano apparse una creatura alata, un coltello ed una runa in forma di tatuaggio. “Wow. È fottutamente strano” commentò Brokk con un sorriso in volto. Poi strinse Maurelle fra le braccia e la fece roteare in aria.

“Okay ragazzone, mettimi giù” rise la ragazza. “Il segno è bellissimo, ma sembra che sarà pericoloso”.

“Sono d’accordo” aggiunse Ryker. “Dovremo andare dalla Peridun e chiederle se è in grado di nasconderlo. Prima però fatemi terminare la cerimonia, se a voi due sta bene”.

Si trattava della sua prima azione da Re, pensò Maurelle. Quest’ultima raddrizzò le spalle ed un sorriso si fece strada sul suo viso quando Daine e Sol si trovarono d’accordo con lei. La ragazza non aveva idea di come la propria vita l’avesse condotta fino a quel punto, ma era grata agli Dei per quello.

“Ti conferisco il privilegio di essere il secondo membro della mia Guardia, Daine Norse” recitò Ryker come aveva fatto per Brokk. Il volto di Daine si contorse dal disagio, ed il ragazzo si piegò in due, portandosi le mani sulle ginocchia.

Maurelle gli accarezzГІ la schiena nel tentativo di confortarlo. Il ragazzo impiegГІ diversi secondi per sollevare il capo ed alzarsi in piedi. Le rivolse un sorriso e poi sollevГІ un lembo della maglietta. Sul petto del Fae apparve il medesimo disegno.

“Sei pronto?” Ryker domandò a Sol.

“E lo sarò sempre”.

Prima che il Re riprese a parlare, Maurelle notò che Sol aveva stretto le mani in pugni. Maurelle lasciò la mano sulla schiena di Daine mentre ascoltò Ryker, il quale proseguì la cerimonia. “Ti conferisco il privilegio di essere in terzo membro della mia Guardia, Sol Aliante”.

Sol doveva essersi preparato per il dolore, poiché l’unica sua reazione fu la contrazione di un muscolo della mascella. Non dovette togliersi la maglia per avere la conferma di aver ricevuto il marchio. Il ragazzo indossava una canottiera bianca, ed il tatuaggio era facilmente visibile.

“Come arriviamo a questa Peridun?” domandò Brokk nello sfregarsi le mani. A Maurelle era chiaro che il ragazzo fosse entusiasta.

Ryker sorrideva con gioia, ed il peso sulle sue spalle sembrava essersi alleggerito in qualche modo. “La fogna sarà la nostra via di fuga sicura. Gaius ha implementato la sorveglianza, l’altra sera mi ha quasi beccato quando ho tentato di scappare”.

“Oh, wow. I tubi della merda!” esultò Maurelle. “Forse il tuo fascino questa volta ci farà uscire illesi”. La ragazza non voleva assolutamente rivivere ciò che aveva passato in quegli sporchi sotterranei. Essere stata la cena di un vampiro una volta era sufficiente per una vita intera.








Il cuore di Ryker batteva all’impazzata nella sua cassa toracica, ed ere un miracolo se non l’avesse infranta e fosse volato via. La fredda aria della notte lo avvolse, richiamando il suo elemento. C’era un motivo per il quale l’Accademia era un il luogo più sicuro per i Fae della sua età.

Quando acquisivano i loro poteri per la prima volta era impossibile che lo tenessero nascosto. I loro corpi reagivano automaticamente al minimo accenno degli elementi. Ovviamente era molto più pericoloso con il fuoco e l’acqua, ma l’aria e la terra potevano essere comunque nocive. Dovevano allenarsi per diverse ore per essere in grado di perfezionare il controllo che esercitavano sugli elementi, in modo da saperli domare efficacemente.

Ryker aveva fatto notevoli progressi fino a poco prima, quando i Professori gli avevano scagliato addosso i loro elementi. In qualche modo erano entrati in contrasto con la propria identitГ  reale, ed il Fae aveva dovuto reprimere tutti i suoi elementi in ogni istante. Ryker aveva reagito come se Gaius lo avesse sfidato.

Sol alzò un pollice in direzione degli amici, a segnale che la via era libera. Ryker si appuntò mentalmente di scoprire se fossero presenti altri ingressi al campus. Stavano rischiando tantissimo infiltrandosi nella cantina dell’edificio.

Ryker mantenne le ali basse sulla schiena ed attraversò il prato avanzando rasente ai muri di pietra. Il gruppo si fermò quando sentirono che un rametto si spezzò dietro di loro. Fu solamente Ryker a voltarsi per esaminare l’area.

Notò il volto pallido di Maurelle, e la guardò negli occhi. La ragazza disse �scusate’ con il labiale. Lui le sorrise e poi riportò l’attenzione sulla zona circostante. Il rumore prodotto dalla ragazza non era abbastanza forte da svegliare i Professori che stavano dormendo dall’altro lato degli spessi muri di pietra, ma era risaputo che alcuni di loro avessero attivato degli allarmi nel vento.

Il gruppo riprese la propria marcia quando qualche secondo più tardi nessuno li inseguì. Ryker imprecò sotto voce quando appresero che la porta era chiusa a chiave. Udirono un crepitio dall’altra parte del serramento proprio nel momento in cui il ragazzo aprì la bocca per scagliare un incantesimo di apertura. Ryker afferrò la mano di Maurelle e quella di Sol, poi annuì in direzione di Daine e Brokk. Consapevole di che cosa il Fae stava per fare, Brokk toccò Daine e poi si allungò verso Maurelle.

I cinque scomparvero in un secondo, ed il pannello di legno venne aperto. Dal fabbricato uscì una delle guardie che Ryker aveva visto aggirarsi nel campus; l’uomo avanzò ed osservò l’area in cerca di intrusi. Non era stato saggio da parte sua presumere che nessuno avesse udito il suono prodotto da Maurelle.

Ryker trattenne il respiro ed avanzò di un centimetro quando lo sguardo dell’uomo si spostò verso dove si trovavano i ragazzi. Dovevano entrare prima che si sarebbe chiusa la porta. Il Fae diede quindi una gomitata a Sol spingendolo verso l’interno dell’edificio, e lo seguì immediatamente.

Brokk doveva aver richiamato a sé il vento, poiché quest’ultimo agitò gli alberi un secondo più tardi, ed il suono coprì il rumore prodotto dai loro passi. Maurelle entrò prima che il serramento iniziò a chiudersi. Daine e Brokk si affrettarono per non restare chiusi fuori.

Ryker si spostò con sollecitudine verso la porta che conduceva alle cantine senza interrompere la connessione con gli amici e senza renderli visibili. I membri della propria Guardia osservarono l’area circostante. Sol si avvicinò a Ryker e sussurrò, “via libera. Scendiamo adesso”.

Il Fae annuì e seguì il maschio attraverso la porta, prima di scendere le scale. Quando si chiuse anche la seconda porta il gruppo venne circondato dall’oscurità. Le torce erano spente, non aiutando il gruppo a spostarsi nel locale.

Maurelle si aggrappò ad un braccio di Ryker, e Brokk fece lo stesso con un braccio di Maurelle. La ragazza tremava fra i due maschi. Indubbiamente era terrorizzata dalle fogne. L’ultima volta che ci si era avventurata era quasi morta.

L’oscurità non cessò quando il gruppo raggiunse il fondo del locale. Ryker lasciò andare Sol in modo che il ragazzo potesse richiamare a sé le fiamme sul proprio palmo della mano. Daine doveva aver avuto la medesima idea, poiché fece lo stesso. Brokk staccò una fiaccola dal muro, quindi Ryker l’accese. Ne avrebbero avuto bisogno.

“Tenete gli occhi aperti. Almeno due vampiri sono ghiotti di Maurelle” li avvisò Ryker prima di guidare il gruppo verso Bramble’s Edge.

“Non hai più fidanzate qui giù, vero? Se sì, spero che tu piaccia di più a loro che all’ultima” lo provocò Maurelle. Quest’ultima gli lasciò andare il braccio, e Ryker perse la connessione con la ragazza. La Fae si calmò e si portò dietro di lui, stavano rischiando di essere scoperti ad infrangere le regole.

Ryker ridacchiГІ, quella ragazza lo faceva sorridere e ridere praticamente in ogni situazione. Ultimamente pochissimi Fae avevano un motivo per sorridere ed essere felici, quindi Ryker assaporГІ la frivolezza che la ragazza portava nella propria vita.

“Devo prendere lezioni da te, Ryk. Non ci so fare con le femmine” rispose Brokk ridacchiando.

“Ci sai fare eccome” lo corresse Maurelle. “Anche se non sei il Re sei comunque sexy”.

“Accidenti. Mi hai risollevato la giornata. A quanto pare hai un rivale” Brokk stuzzicò Ryker.

“Perché dovresti essere un mio rivale?” ribatté Ryker. Il gruppo si fece silenzioso per diversi istanti prima che Maurelle si schiarì la voce.

“Non riesco a credere che Nyx avesse ragione sulla famiglia reale. Non me lo dimenticherò mai” esordì Maurelle.

“Lo voglio su questo…” la risposta di Daine venne interrotta da un affrettarsi di passi più in là. I ragazzi stavano ancora procedendo in fila indiana, ma Ryker sapeva che più avanti avrebbero trovato un’apertura. Non era la medesima dove era stata assalita Maurelle, quindi non aveva modo di sapere che genere di creatura avrebbero incontrato.

Ryker porse la fiaccola a Maurelle, ed indicГІ a Brokk di portarsi avanti a lei. Ryker voleva che la ragazza si trovasse nel mezzo del loro piccolo gruppo. I vampiri erano terrorizzati dal fuoco, quindi Maurelle sarebbe stata protetta.

Ryker non aveva intenzione di ferire chi stava aspettando nella stanza qualche metro piГ№ in lГ , quindi si mise di corsa mantenendo i propri passi il piГ№ silenziosi possibile grazie alle proprie abilitГ  elementali. I membri della sua Guardia non furono altrettanto cauti quando trottarono dietro di lui.

Ryker scagliò un’onda d’acqua avanti a sé, e restò deluso dal vedere tre vampiri ed un demone all’uscita dello stretto canale. Uno dei succhia-sangue mise in mostra i canini prima di caricare in direzione del Fae.

Ryker assalì il vampiro con un pugno alla guancia. La creatura portò indietro la testa, ma l’attacco non sembrò deteriorarlo più di tanto, in quanto il succhia-sangue balzò in aria ed atterrò sul Fae. I due caddero a terra e volarono subito pugni.

Il suono della colluttazione riverberò tutt’attorno a Ryker. Il ragazzo fu in grado di concentrarsi sul proprio nemico poiché erano solamente quattro antagonisti, soggetti che lui e la propria Guardia erano in grado di gestire lasciando Maurelle al sicuro.

I canini del vampiro lo raggiunsero alla spalla, facendogli provare dolore lungo tutto il fianco. L’essere lo morse con così tanta forza da colpirlo ad un nervo. Ryker imprecò e cercò di spingersi via il vampiro di dosso, ma una delle sue braccia si rifiutò di cooperare.

Ryker afferrò la sanguisuga per i capelli e gli tirò indietro la testa. I canini gli strapparono la carne, ma il dolore non fu intenso come lo era stato. Il Fae ringhiò e calciò via il vampiro, facendolo volare dall’altra parte della stanza.

Il grido che emise Maurelle squarciò il silenzio un secondo più tardi, attirando l’attenzione di tutti. Altri due vampiri si stavano dirigendo verso di lei, mostrando i canini. La ragazza agitò la fiaccola nella loro direzione, ed indietreggiò fino a quando non si ritrovò con la schiena contro al muro della caverna. Dall’ultimo episodio simile aveva imparato una cosa: mai lasciare la schiena esposta.

Ryker venne raggiunto al fianco da una spallata, ma riuscì a restare in equilibrio e non cadere. Richiamò a sé il fuoco affinché raggiungesse i propri palmi, quindi li posò sulla maglia del succhia-sangue. Quando il tessuto non s’incendiò immediatamente, il Fae imprecò e diede un calcio al ginocchio del vampiro.

Con il vampiro a terra, Ryker gli pestГІ la testa fino a quando vide la materia grigia fuoriuscirne. Non si preoccupГІ quindi piГ№ del proprio assalitore, e si affrettГІ da Maurelle. AllontanГІ un vampiro femmina e diede un calcio nelle palle al maschio, poi si frappose fra Maurelle ed i propri nemici.

I succhia-sangue insistettero. Maurelle si spostò quindi accanto a Ryker e chiamò a sé l’elemento dell’aria. Agitò una mano e costrinse il vampiro maschio a contrastare i forti venti che sollevò. Maurelle avvicinò poi la fiaccola verso il maschio, ma il vento che aveva provocato ne spense la fiamma.

Grazie agli Dei la caverna in quel punto non era completamente buia, quindi nessuno di loro perse l’abilità di vedere gli antagonisti. Ryker cinse il collo del vampiro femmina con un braccio e strinse con forza. Poi le calciò le gambe costringendola a terra, senza allentare la presa attorno al collo di lei. Sfruttò quindi le forze opposte per spezzarle il collo.

La gettò a terra e si voltò verso Maurelle, notando che la ragazza stava accoltellando il vampiro con la punta della fiaccola. La creatura s’accasciò al suolo, inerte. Ryker prese in prestito l’arma improvvisata da Maurelle e la utilizzò per infilzare la succhia-sangue alla gola. Eseguì qualche movimento, e la testa di lei rotolò a terra.

Ryker scosse il legno per liberarsi dei residui di carne e sangue. Ancora disgustato dalla vista, richiamГІ a sГ© le fiamme tramite le quali arse la parte sporca della fiaccola.

Brokk raggiunse Maurelle e le cinse le spalle con le braccia. “Che figata, bellezza”.

“Non sono più un fiore appassito. E non lo sarò mai più” la veemenza nelle parole di lei faceva venire i brividi, ma non era qualcosa di sorprendente. Ryker si era accorto che la ragazza aveva una spina dorsale d’acciaio nel momento in cui l’aveva vista entrare nella mensa dell’Accademia. Il Fae non l’aveva mai vista come un fiore appassito. Era la sua forza interiore che lo attraeva. Ovviamente contribuivano anche il suo bellissimo viso ed il suo corpo formoso.

“Ricordami di non farti incazzare” la provocò Daine. “Andiamocene”.

Ryker annuì ed intrecciò le dita con quelle di Maurelle nel dirigersi verso l’uscita. Il ragazzo era colmo d’orgoglio. La sua cuore impavido non era un fiore appassito. Era agguerrita, sexy e determinata. Era la compagna perfetta per il Re dei Fae, e se il ragazzo sarebbe stato abbastanza fortunato, l’avrebbe convinta che se lo meritava.




CAPITOLO CINQUE







A Maurelle vennero i brividi, quindi si strinse le braccia attorno al torso. L’aria della notte era fredda, e non aveva più in circolo l’adrenalina che la riscaldava. Le fogne facevano schifo, e pregava gli Dei di non doverci più fare ritorno.

Non era possibile, e se ne rese conto nel momento in cui il pensiero la raggiunse. Era il loro unico modo di fare ritorno al dormitorio. Non sarebbe tornata disarmata. Avrebbe trovato qualcosa con cui uccidere gli stronzi che popolavano le fogne.

“Mi è sempre stato detto che nelle fogne abita chi è stato cacciato, e che quindi non dovrebbero essere nel loro habitat. Ma tutte le creature che ho incontrato sono a loro agio fra le acque fecali” commentò Maurelle seguendo Ryker lungo la strada.

“Dove pensi che abitassero quelle bestie?” domandò Sol dietro la ragazza.

Quest’ultima si voltò e diede un’alzata di spalle. “In tutto il reame?”

Le labbra di Sol formarono una linea retta, e si accigliò. “No. Sono gli abitanti originari di Bramble’s Edge. Per questo motivo l’area è in forma splendida”.

La ragazza rimase a bocca aperta e sgranò gli occhi. “Per forza che sono incazzati. Ci siamo presi la loro casa”.

“Che cosa dovevano fare i nostri genitori?” Ryker intrecciò le dita con quelle di lei. “Quando i Fae sono stati confinati a Bramble’s Edge non è stato dato loro niente, quindi non hanno avuto altra scelta se non isolare sotto terra chi si rifiutava di collaborare. È una delle prime cose che intendo cambiare”.

Maurelle gli strizzГІ la mano silenziosamente come ad offrirgli il proprio supporto. Non avevano mai parlato di ciГІ che avrebbe fatto quando sarebbe finalmente salito sul trono. Parte di lei dubitava che sarebbe mai successo. Chi si trovava al potere avrebbe fatto di tutto per mantenere lo status quo.

La ragazza non riusciva a digerire il fatto che Ryker fosse in pericolo. Quando si sarebbe rivelato si sarebbe fatto subito dei nemici. Maurelle era cosciente del fatto che non le convenisse cercare di dissuaderlo dall’impossessarsi del proprio titolo e reclamare Mag Mell, quindi la Fae avrebbe fatto in modo che Brokk, Sol e Daine l’avrebbero affiancato in ogni momento.

Era stata a Bramble’s Edge di notte solamente un paio di altre volte. Non abbastanza per abituarsi al modo in cui le cose vi accadevano. Era ancora scioccata dal brulicare di attività notturna, ma ciò le faceva pensare al modo in cui i suoi genitori le avevano descritto la vita prima della guerra.

“Saremo tutti al tuo fianco quando lo farai” le promise Maurelle quando raggiunsero la rampa di scale che portava al locale della Peridun.

“Non riesco a credere che sto per entrare qui. Sono cresciuto con le storie di questo luogo che sembra essere infestato” ammise Daine, gli vennero i brividi.

“Ohhh” Maurelle strillò con fare emozionato, poi lasciò andare la mano di Ryker in modo da unire le proprie. “Ho sempre voluto vedere un fantasma. Si dice che abbiano le migliori ricette per la pasta frolla”.

Ryker ridacchiò con lei, il che fece innamorare ulteriormente la ragazza. “Pasta frolla, cuore impavido?”

“Certo. È deliziosa ed è anche meglio con il budino alla banana” scherzò prima di dirigersi alla porta.

Similmente alla prima volta in cui era stata al negozio, il cuore di Maurelle prese a battere all’impazzata quando vide la porta nera. Le rune sul serramento brillavano di blu come al solito, rappresentando l’unica fonte di luce sotto al balcone dell’appartamento sovrastante.

Ryker le passò oltre, il braccio di lui le accarezzò il fianco, facendole desiderare ancora di più il maschio. Non era il momento giusto per farsi sopraffare dagli ormoni. Quando si aprì la porta la Fae venne raggiunta da una zaffata di un familiare odore di fumo misto legno ed aghi di pino. La ragazza guardò dietro di sé, domandandosi se l’aroma sortisse il medesimo effetto sugli altri ragazzi come ne aveva su di lei.

Sfortunatamente nessuno dei due tradì alcuna sensazione. Avrebbero potuto vincere tantissimi soldi al gioco di carte degli umani chiamato poker. Maurelle fu la prima ad entrare, ed i ragazzi la seguirono.

Fu proprio quando Maurelle li ritenne padroni delle loro emozioni che udì qualcuno trasalire dietro di sé. Aveva avuto la stessa reazione quando aveva visto la Peridun per la prima volta. I lunghi capelli neri di quest’ultima erano acconciati in trecce, e sulla sua carnagione olivastra del viso troneggiava un sorriso. Maurelle notò nei suoi occhi azzurro chiaro la magia della creatura. I tatuaggi sul viso di lei aggiungevano mistero all’idea della Peridun.

Maurelle la riteneva accattivante e bellissima. Il cappello sulla testa di Shineah tintinnava con ogni movimento di lei. Quella volta però il capo d’abbigliamento era di color viola scuro, ma descriveva la medesima forma di sempre. Altri ciondoli di argento penzolavano a lato della testa di lei, e sulla sua tempia sinistra troneggiava un osso.

“Cosa ti porta al mio negozio quest’oggi, giovane Re?” domandò Shineah nell’oltrepassare il tavolo di metallo. La donna indossava un vestito di lana che le scivolava attorno al corpo e finiva a terra.

Il sorriso a mille watt che aveva catturato il cuore di Maurelle si allargò sul volto di Ryker quando il ragazzo portò una mano sulla spalla della Peridun. “Abbiamo ancora bisogno della tua assistenza, Shineah”.

“Vedo che hai individuato la tua Guardia” mormorò Shineah. “La vera domanda è se hai ascoltato il mio consiglio, avendoli inclusi nella tua cerchia intima”.

Maurelle era impegnata ad osservare le varie ampolle dei liquidi colorati, ma sollevò subito lo sguardo quando sentì le parole della donna. Che cosa intendeva? La ragazza si sentì arrossire, quindi riportò la propria attenzione sulle fiale. Con tutto ciò che stava succedendo non avrebbe dovuto interessarle come lavorava la Peridun, ma non poteva negare la propria curiosità al riguardo, e aveva poco a che fare con la sua magia.

Il volto di Ryker si fece color cremisi, ed il ragazzo si grattò la nuca. “No, uh. Non intendevo marcarli. Devo proteggere me stesso e Maurelle, quindi ho chiesto aiuto agli unici maschi di cui mi fido per ricoprire quel ruolo” spiegò Ryker.

Maurelle assimilò ciò che la circondava. Nel negozio erano accese diverse candele. Alcune di esse erano state posizionate dietro le bottiglie in modo da dare l’impressione che il liquido all’interno brillasse. Quando Maurelle s’avvicinò ad una fiala dal liquido verde scintillante, la ragazza notò che l’illuminazione non proveniva solamente dalla candela.

Daine prese in mano alcune erbe secche da una ciotola di legno. “Daine, hai intenzione di usare il tuo pene più tardi?” domandò la Peridun a voce alta, facendo sobbalzare il maschio che urtò il bancone e fece traballare alcuni oggetti posti sullo stesso.

“Come cazzo fa a sapere il mio nome?” sussurrò Sol a Brokk, negando l’evidenza. Nessuno ne voleva parlare, e a Maurelle andava bene così.

Daine rivolse loro un’occhiataccia, poi si concentrò su Shineah. “Che cosa succederà al mio cazzo? L’ho rotto?”

Shineah ridacchiò, il suono che emise somigliava a quello prodotto da una foglia secca che si agita nel vento. Era anche un po’ inquietante. “Quello è un tè che sto facendo per una femmina che viene raramente lasciata in pace dal proprio compagno. Non dovresti mai toccare qualcosa se non ne conosci la funzione”.

“Non tocco nient’altro, ma si è rotto?” Daine sembrava disperato, terrorizzato dalla prospettiva.

“Hai ancora a completa disposizione il tuo pene. Ora, tornando all’argomento principale. Scoprirai che chiunque ricoprirà una posizione ufficiale verrà marchiato. Dovrò creare un talismano per nascondere i vostri segni. Mi servirà una goccia di sangue di ognuno di voi”.

La Peridun scivolГІ aggraziata sul pavimento, quindi prese un vassoio su cui posГІ tre ciotoline e tre bastoncini di legno. Vi aggiunse altro equipaggiamento come diversi cristalli, erbe e pozioni varie.

“Prima tu, Brokk. Maurelle può tenerti per mano se hai paura” Shineah lo provocò quando si avvicinò al ragazzo.

Brokk sorrise e si voltò verso la ragazza. “Mi tieni per mano?” domandò con un patetico broncio in viso.

Maurelle ridacchiò e guardò Ryker. L’espressione cupa sul viso di quest’ultimo la fece avanzare verso di lui, al che Ryker sorrise e scosse il capo. “Aiuta il bambino che ha bisogno di conforto”.

Maurelle non aveva idea di che cosa stesse succedendo, e subito si preoccupò che Ryker perdesse interesse nei suoi confronti nonostante il legame condiviso dai due. La ragazza non poteva negare che Brokk fosse attraente. In realtà lo erano anche Sol e Daine. Ma la sua priorità era Ryker. Il sorriso sul volto di Shineah le suggerì che si trattava di qualcosa che doveva accadere. Come poteva essere vero?

“Le relazioni non convenzionali erano normali” commentò Shineah rompendo il silenzio. “Se devo essere sincera il Re selezionava spesso diverse femmine, ma se fosse per me vorrei quattro maschi”.

Maurelle si sentì arrossire, e in quel momento desiderò sprofondare. Solo perché era attratta da tutti e quattro i ragazzi non significava che volesse scoparli tutti. O si? Non lo sapeva per certo, ma si rifiutò di rifletterci più di tanto dato che dovevano finire quella cosa e tornare al campus prima che si venisse a sapere che erano fuggiti.

Maurelle prese Ryker per mano, ma il ragazzo la sorprese dandole una leggera gomitata ed incitandola ad avvicinarsi a Brokk ed agli altri due ragazzi che si erano spostati dietro di lui. Sembrava che questi ultimi volessero essere inclusi nella loro conversazione amorosa.

Quando la Peridun sollevò la mano e posizionò il bastoncino sul dito indice di Brokk, Maurelle portò un braccio sulla spalla di lui. Il ragazzo le rivolse un sorriso colmo di calore ed incertezza. La Fae non sapeva se il ragazzo fosse stato agitato a causa del sangue o all’idea di tutti loro che stanno insieme. Il concetto era più allettante di quanto la ragazza credeva possibile.

Shineah gli bucò il dito con scatto felino, quindi lo strinse in modo che uscissero diverse gocce di sangue da versare in una delle ciotole. Daine avanzò di un passo e Maurelle gli prese la mano mentre la Peridun ripeté la medesima operazione. Sol fu l’ultimo, la mano di lei trovò immediatamente la spalla del ragazzo, il quale rilassò la muscolatura al tocco della Fae.

Una volta raccolto il sangue, Shineah ritornò dietro al tavolo di metallo. Depositò un cristallo in ogni ciotola, ed aggiunse poi altri ingredienti. Recitò una formula in un’altra lingua tenendo le mani in corrispondenza degli oggetti. Venne poi emanata della luce blu che circondò ogni ciotola, ed in seguito si percepì una scarica elettrica. La correte danzò all’interno ed attorno alle ciotole.

La scarica elettrica fu così forte da far venire la pelle d’oca a Maurelle. Del fuoco blu si sollevò del contenitore, dirigendosi verso l’alto. L’energia nella stanza era intensa ed incantatrice. Il crepitio sembrò riverberare nella stanza silenziosa. Era un suono che non aveva mai udito prima. Scoppiettava come i cereali di riso che piacevano alle sue sorelle. L’unica differenza era che l’odore che si percepiva era di ozono, non di grano.

Maurelle emise un gridolino quando la sua mano prese improvvisamente a bruciare. Ryker la lasciГІ andare e sollevГІ le proprie mani in alto. Delle fiamme rosse ed arancioni si sollevarono dai palmi di lui, e si unirono sopra gli amuleti prodotti da Shineah.

“È normale?” domandò Ryker con fare agitato. Si accigliò e serrò le labbra per diversi secondi prima che le fiamme s’interruppero. Gli si formò del sudore sulla fronte a causa dello sforzo per ottenere il controllo.

“Non è mai successo prima” ammise la Peridun. “Ma non ho mai eseguito questo rituale in presenza di un Re. L’incantesimo si trova nei cristalli, ed i talismani sono attivi. Sono più potenti di quanto abbia mai percepito. Sospetto che tu abbia aumentato la mia magia”.

“Direi che sei molto di più del tuo sorriso carismatico” lo stuzzicò Maurelle facendogli l’occhiolino.

“Ho molti talenti, di cui tu sei a conoscenza, cuore impavido” ribatté Ryker.

Prima che il loro scambio potesse proseguire, Shineah portГІ le braccia ai fianchi quando una forte luce blu venne emanata dal suo corpo. I suoi occhi si fecero di un bianco opaco. Quando la Peridun parlГІ, a Maurelle vennero i brividi.


Rovinato e rotto, stregato ed inciso


Il velo viene strappato dalle prime parole oscure pronunciate


Magia elementale, messa a nudo


Il Re ГЁ stato scoperto, tutto ГЁ perduto

Ogni cellula nel corpo della ragazza si irrigidì alle parole di avvertimento; la sua reazione aveva poco a che fare con l’aria fredda. Maurelle guardò Ryker in viso quando il ragazzo processò l’informazione. Il messaggio era importante, ma Maurelle non ne conosceva il significato.

Non era il modo in cui la Peridun aveva condiviso alcune informazioni con loro le altre volte in cui si erano recati al suo negozio. Sembrava più una profezia, un indovinello, piuttosto che qualcosa con l’intento di prevedere il futuro.

“Cos’è successo?” domandò Ryker rompendo il silenzio.

Shineah scosse il capo facendo tintinnare i ciondoli appesi al suo cappelli. AbbassГІ poi la testa e si fregГІ le tempie per un secondo prima di guardare il Re negli occhi. Maurelle notГІ che il bianco negli occhi della donna era sparito, ed erano ritornati al solito azzurro di sempre.

Il ritorno alla normalità della Peridun non fece rallentare il cuore di Maurelle che stava battendo all’impazzata, e nemmeno la sua gola smise di essere secca. Nelle settimane precedenti, durante le quali si era ritrovata con la propria famiglia e senza la madre, aveva sperato che il problema più grande che avrebbero dovuto affrontare sarebbe stato il dover tener nascosta la vera identità di Ryker.

“Ti ho detto che sono certa che tu abbia accentuato il potere del mio incantesimo” rispose Shineah quando lo osservò accigliato.

“Non mi riferisco a quello, ma a ciò che hai detto. Sembrava una profezia. Sei una veggente?” interferì Brokk quando si frappose fra Ryker e Shineah. Maurelle era grata del fatto che quei maschi supportassero Ryker. Ognuno di loro emanava una combinazione di confusione, paura e determinazione.

Non sembravano esistere indicazioni esterne a sostegno del fatto che la domanda avesse infastidito la Peridun, ma quando quest’ultima contrasse la pelle attorno alla bocca l’irritazione di lei fu evidente. “Non ricevo una profezia da almeno cento anni. E ho ignorato la più recente. L’intero reame ne ha pagato duramente le conseguenze”.

“Intendi che hai visto qualcosa sulla guerra e sugli umani che prendono il sopravvento” rispose Ryker.

“Non è qualcosa di così diretto. Come forse immagini può essere difficile comprendere il messaggio dietro la profezia. Nel caso della guerra, ero semplicemente troppo giovane e ingenua. L’ho ignorata confidando nel fatto che non ci fosse nulla che tuo padre non potesse gestire. Adesso che cos’ho detto?”

Ryker si sfregò il viso con una mano e recitò il verso che la Peridun aveva pronunciato qualche minuto prima, come se fosse stata in trance. Sol e Daine s’avvicinarono a Maurelle, la quale era immobile di fianco a Ryker. La loro vicinanza le fece venire la pelle d’oca persino sulle ali.

Quando un palmo caldo le accarezzò le ali che le si stavano agitando sulla schiena, Maurelle rivolse a Sol un sorriso grato come a fargli sapere che apprezzava il conforto fornitole. L’aver eliminato la Gullvieg non aveva fatto nulla per rettificare la situazione. La ragazza si era illusa che in tal modo avessero sferrato un forte colpo alla struttura di potere, e che avessero avanzato di un passo per annientare gli stronzi.

Non che l’anno precedente fosse stato semplice, avrebbe dovuto sapere che cos’altro sarebbe successo.

Shineah raggiunse la vetrina del proprio negozio e guardГІ nella notte per diversi lunghi minuti. Che diamine stava succedendo? Maurelle voleva urlare e ordinarle di dar loro delle risposte, ma restГІ in silenzio. CiГІ non avrebbe giovato nГ© a lei nГ© ai suoi amici.

“Qualcuno di voi ha percepito qualcosa quando siete ritornati all’Accademia?” domandò improvvisamente Shineah, interrompendo il silenzio e la tensione che si era creata nella stanza.

“A parte il nuovo Preside le cose sembrano essere rimaste uguali” rispose Maurelle automaticamente.

Ryker portò i palmi delle mani sulle spalle di lei, impastandole la carne ed i muscoli. “Non sono ancora riuscito a leggere Gaius in modo accurato. Non posso dire che m’interessi. Mi ha obbligato a sopportare un’altra valutazione, e se non avessi avuto il tuo amuleto avrei rivelato la mia vera identità” aggiunse il Re.

“E la tua Guardia non era con te per offrirti protezione” commentò Shineah quando osservò gli amici di Ryker. Brokk strinse i pugni quando Ryker menzionò la valutazione, e Sol e Daine ringhiarono sommessamente, come ad esprimere la loro frustrazione.

“No. Ero completamente esposto, nel giardino dove in centinaia potevano testimoniare la mia grande rivelazione. Che cosa dovrei fare? Cosa sta succedendo?”

“Gaius ha tenuto la bocca chiusa ed è stato abbastanza discreto nei vent’anni passati” l’informò la Peridun. Adesso il maschio era tutto il contrario che silenzioso. “Devi fare attenzione in ogni momento, non abbassare mai la guardia. Il mio amuleto potrebbe rompersi, e devi essere preparato nel caso”.

“Non ho modo di nascondere il fatto di essere il Re se ciò dovesse accadere” ammise Ryker. “C’è qualcos’altro che puoi darmi?”

“Non posso darti nient’altro, ma la tua magia sarà in grado di emulare l’effetto del talismano e ti nasconderà abbastanza a lungo per farti tornare da me. Mi servirà del tempo per decifrare esattamente ciò di cui la profezia ci ha avvisato, ma ho motivo di credere che si riferisca all’oscurità che si infittisce ed aleggia sulla scuola. Credo che a voi quattro serva ulteriore protezione nel caso dovesse accadere il peggio”.

Maurelle spostГІ immediatamente lo sguardo sulla vetrina, ma non si vedeva il campus da dove si trovavano. Il sapere che su di loro incombeva qualcosa di malvagio come un alone le faceva rivoltare la bile nello stomaco. Come se non fossero state sufficienti le pozioni nel cibo che controllavano le loro menti.

“Stai dicendo che peggiorerà?” domandò Brokk. “Che altro ci serve?”

“Sì. La situazione può peggiorare molto di più di quanto sia mai peggiorata. Se non verrà fatto qualcosa gli elementi moriranno ed il vostro legame con essi sarà interrotto. Se ciò succedesse ogni studente e la facoltà diventerà spettrale. Chiunque scagli tale incantesimo, o chi lo ordini, è all’oscuro dei poteri con cui sta interferendo. Dovrete bere questa pozione in modo che nessuno possa estorcervi l’identità di Ryker” spiegò Shineah quando porse una fiala di liquido blu scintillante d’argento.

“È sicura?” domandò Maurelle.

“Si tratta di un piano B. Non ho avuto tempo di decifrare la profezia, e non voglio che siate sprovvisti dell’abilità di tenere segrete le informazioni che devono restare tali”.

Brokk inclinò il capo di lato. “Che cosa fa?”

“Niente, a meno che non diciate damnatio memoriae. A quel punto cancellerà dei ricordi rilevanti in modo che non possano essere estorti in alcun modo”.

“È proprio necessario?” domandò Ryker.

“Non ti conviene che siano vulnerabili di fronte ai tuoi nemici. In tal modo saranno al sicuro”.

Maurelle mise una mano sul braccio di Ryker. “Berremo la pozione. Vale la pena tenerti al sicuro”.

Il ragazzo si abbassГІ e le diede un bacio veloce sulle labbra prima di interrompere il contatto. Maurelle ingurgitГІ la pozione, facendo una smorfia al sapore amaro della stessa. Brokk sollevГІ la fiala che reggeva in mano e ne bevve il contenuto, seguito da Brokk e Daine.

“Come elimino questa minaccia? Non posso lasciare che gli studenti diventino spettri” disse Ryker alla Peridun quando posò il bicchiere vuoto sul tavolo.

Maurelle si allungò e gli accarezzò il dorso della mano con le dita. “Oh, non lo so. Possiamo fare in modo che alcuni di loro devolvano alla loro vera forma”.

L’espressione di lui si ammorbidì, ed il ragazzo ridacchiò prima di posare un bacio sulla testa della ragazza. Poi le cinse la vita da dietro con le braccia. La ragazza si abbandonò al calore emanato da lui, lasciando che la sensazione la travolgesse completamente.




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